Un tatuaggio non è solo un disegno sulla pelle, ma una storia incisa nel corpo e nell’anima. Il soffione, con la sua leggerezza e forza, rappresenta la libertà e la capacità di adattarsi ai cambiamenti. Tatuarlo sul tallone, uno dei punti più dolorosi, aggiunge un significato ancora più profondo: resistere al dolore per imprimere un simbolo di trasformazione e resilienza. Ogni passo è un promemoria di forza, perché anche nei momenti più difficili possiamo lasciarci trasportare dal vento senza perdere noi stessi.

Novella bella
nel cielo terso,
attimo fugace
di eterno ricordo.
Bianca leggiadria,
nel vento di speranza.
Semi vaganti,
desideri profondi.
Lontana malinconia,
pace e incanto.
Fiocchi nel sole,
luce di primavera.
Solitudine assordante
nel brusio del mondo.
Quiete nella tempesta,
volo di cinciallegra.
Verde stelo,
a sorreggere i sogni
con fragile tenacia.
Testimone di libertà incompiute,
attesa di vita,
ricordi soffusi.
Quiete d’adagio,
amore salvifico,
nugolo di stelle.
Fresco volteggiare,
mente leggera,
tenero abbraccio
di gioia suprema.

Passi di vento: Il mio tatuaggio di soffioni tra arte, letteratura e resilienza
Accanto al mio tallone sono sbocciati dei soffioni. Leggeri, eterei, pronti a librarsi nel vento. Li ho scelti proprio lì, nel punto in cui ogni passo si áncora alla terra, dove il viaggio comincia e si lascia l’impronta.

Il soffione rappresenta per me non solo un semplice fiore: è simbolo di libertà, trasformazione e resilienza. È il fiore dei desideri, dell’infanzia che vola via, della speranza che si affida al vento. Pascoli, nei suoi versi, lo avrebbe forse visto come un ricordo dolce e malinconico, un’immagine dell’innocenza che si disperde nell’aria. Come in Il Piccolo Principe, è un fiore che insegna a lasciar andare, a comprendere che l’amore e la bellezza non si possiedono, ma si custodiscono nel cuore.

Se fosse stato dipinto da Monet, un campo di soffioni sarebbe stato un gioco di luce e movimento, un’istantanea del tempo che scorre. Se lo avesse raffigurato Bansky in un murale, sarebbe stato un simbolo di resistenza, un soffio di ribellione contro ciò che cerca di trattenere lo spirito libero

Ecco perché ho deciso di imprimerlo sulla mia pelle, in uno dei punti più dolorosi per un tatuaggio: il tallone. Qui il dolore è intenso, perché la pelle è sottile e poggia direttamente su ossa e nervi, senza uno strato di carne a proteggerla. Tuttavia, è proprio questo che lo rende significativo: una prova di forza, un segno indelebile della mia resilienza.
Ogni volta che il piede tocca terra, mi ricorda che anche nei momenti più difficili posso lasciarmi trasportare dal vento senza perdere me stessa. Perché, come il soffione, anche io sono fatta di sogni, leggerezza e radici profonde.
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