Avevo più o meno la vostra età quando sognavo di crescere e di essere indipendente. Ma con la libertà arrivano anche le responsabilità. Un giorno lo capirete, e forse ripenserete a tutte le volte in cui qualcun altro ha fatto le cose al posto vostro.
In questa lettera vi lascio quello che ho imparato sulla vita adulta.
Io sono una supernova, e presto la mia energia esploderà, lasciandovi un’eredità di luce. Nuovi mondi nasceranno da ciò che lascerò dietro di me. Non voglio che siate intrappolati in vecchi rancori o aspettative irrealizzate. Voglio che, nel vostro cuore, rimanga solo ciò che di buono vi ho trasmesso: frammenti di polvere di stelle.
Dai negozi di giocattoli agli auricolari Airpods è un attimo
I figli crescono velocemente, senza che noi genitori ce ne accorgiamo. Crescono e cambiano giorno dopo giorno, e anche noi, volente o nolente, dobbiamo crescere con loro.
Se potessi far capire una cosa al tuo animale domestico, quale sarebbe?
Lui è sempre con me, con tutta la famiglia, a dirla tutta. Sale in auto e porta i ragazzi a scuola la mattina così come li viene a riprendere; fa due passeggiate al giorno nel quartiere; dorme sul lettone, sui divani e sui tappeti quando lavoriamo da casa; ce lo portiamo in gita nei weekend.
Sebbene Halloween non mi abbia mai attratto, l’entusiasmo di mia figlia mi ha contagiata. Così, per la notte delle streghe, avevo deciso di accompagnare il gruppo di ragazze a fare l’americanissimo “dolcetto o scherzetto”.
Le ragazze, ovviamente, sarebbero uscite mascherate da personaggi fantastici. Tornando un po’ bambina anch’io, desideravo indossare qualcosa fuori dall’ordinario, che ricordasse un personaggio fiabesco. Ma cosa potevo indossare? Non ne avevo la più pallida idea! Cercavo qualcosa di sobrio, che per una sera mi trasformasse in qualcun’altra. Una soluzione originale e, possibilmente, a costo zero.
Manga? Marvel?
Ransie la strega (Tokimeki Tonight)
Un personaggio dei fumetti? No, troppo scontato e “plasticoso”. Un’eroina dei cartoni animati anni ’80? Da bambina sognavo di somigliare all’Incantevole Creamy o a Ransie la strega, con quei bei capelli lunghi e lisci che invidiavo tanto – io riccissima – da fare ondeggiare a destra e a manca. Ma no, troppo complicato! Insomma, nessun personaggio del cinema, dei fumetti o dei cartoni sembrava fare al caso mio.
K.I.S.S. (Keep It simple, baby?)
Volevo un travestimento semplice e naturale. E allora, perché non ispirarsi alla natura stessa?
Durante l’estate avevo raccolto fiori di lavanda e, in autunno, foglie di pioppo e liquidambar. Le avevo fatte essiccare con cura: i fiori in un essiccatoio artigianale, le foglie tra le pagine dei volantini della spesa, protette da carta assorbente per mantenerne i colori. Essendo l’autunno la mia stagione preferita, quale personaggio migliore se non la Principessa dell’Autunno?
Come ogni principessa che si rispetti, avrei indossato una corona, fatta ovviamente di foglie e fiori! Adesso bastava solo assemblare gli elementi: un cerchietto, le foglie e i fiori
La corona della principessa
La corona della Principessa d’Autunno
Con un po’ di fantasia nella composizione e qualche goccia di colla a caldo, le foglie e i fiori si sono trasformati in una corona davvero speciale. E così, per una sera, ho portato con me la magia dell’autunno!
Un animale del bosco
Lenti a contatto da cerbiatto
La Principessa dell’Autunno aveva le sembianze di un animale del bosco: un cerbiatto. Con due ramoscelli un po’ contorti, ho poi realizzato delle corna, aggiungendo un tocco fiabesco al travestimento.
Il dettaglio finale? Le lenti a contatto (che avevo già in casa) con l’effetto deer eyes, occhi da cerbiatta.
Soddisfatta della mia piccola e fragilissima opera, mi sono sentita chiedere da mia figlia: «E tu usciresti con quel coso in testa?» Ah, quante soddisfazioni sanno regalare gli adolescenti!
E tu avresti avuto il coraggio di uscire di casa con quella corona in testa?
Pensati felice nel tuo semplice, piccolo mondo di creatività, dove non devi apparire ciò che non sei, dove la gioia non è data da un monogramma, ne da un auto costosa o dal nuovo modello di cellulare, ma dalla tua famiglia, dai tuoi genitori ancora presenti, dalle pizze a casa il venerdì sera, dalle gite e i picnic il sabato,
Ferragosto sul Corno d’Aquilio (VR), con il sogno di arrivare in vetta – dove si trova la famosa croce in ferro – nel cuore.
Purtroppo però, abbiamo fatto i conti senza l’oste: la mancanza di allenamento alla fine ci ha fatto desistere. Suppongo fossimo a meno di un chilometro dalla cima. Ma forse mi sbaglio, sì mi sbaglio! Era molto di un
Questo quassù fotografato è il passo di Rocca Pia, un sentiero tutto sommato facile, percorso dagli amanti del trekking.
Dal punto in cui ho scattato questa foto abbiamo poi proseguito la passeggiata fino a quei due alberelli che si stagliano laggiù infondo contro
A prima vista non sembra un percorso poi così lungo e ripido, ma gli occhi non sono sempre in grado di “calcolare” correttamente le distanze!
E così, gambe in spalla e il (povero) cagnolino-da-divano al seguito, abbiamo proseguito fiduciosi verso… l’ignoto, o quasi..
Il rammarico e la delusione per la piccola “sconfitta”, è stato tuttavia compensato da un servizio fotografico “montano” a mio parere soddisfacente.
Mucche in posa, cardi lilla, carline bianche, piccoli stagni per far abbeverare il bestiame, malghe, nuvole e una una minuscola chiesetta sono stati i soggetti della giornata.
Dove si trova? Il Corno d’Aquilio e la sua croce si trovano a Sant’Anna d’Alfaedo in provincia di Verona, Italia.