Poesia – La coperta di Nostalgia

Cosa ti fa sentire nostalgia?

I peluche attendono nuovamentee
immobili nella cesta una carezza.
Le mie braccia vorrebbero
cullarvi ancora
per farvi addormentare.
Le manine impiastricciate
nella pasta e nei colori
rendevano le ore liete e creative.
Le passeggiate nei boschi,
di sole o di nebbia,
vi facevano scoprire la natura.


Avrei voluto essere
una rasserenante presenza,
un sorriso premuroso.
Avrei voluto darvi ancora  più amore
e meno giochi.


L’altalena adesso è ferma
e il parco vuoto.
La carrucola, tanto ambita
dai voi bambini,
ciondola sola e abbandonata.
Le ore trascorse nel negozio di giochi
dove i vostri occhi si riempivano
di attese e desideri,
sono un lontano ricordo.


La nostalgia è una caramella al rabarbaro:
dolce, dal retrogusto agre,
ma gustane tutta la dolcezza
sul momento, prima che scompaia
e conservarne il ricordo!

Dovrò crescere anch’io con voi,
e ogni età serberà i sui momenti preziosi
che col tempo diverranno memoria,
e mi lascerò abbracciare da essa
quando la nostalgia diventerà
un ospite invadente.


Abbiamo ancora tempo,
non tantissimo,
ma ne abbiamo
per raccogliere e conservare
foglie e fiori
da fare essiccare.
Ne abbiamo
di momenti da fermare,
pagine da sfogliare,
foglie da  toccare e
video da rivedere
ridendo insieme.

In quei momenti
la nostalgia allora sarà alle nostre spalle
e ci poserà addosso
una coperta morbida  per tenerci
tutti uniti, insieme.
E poi ognuno tornerà
alle attività della propria età:
un tiro a pallone con gli amici,
i piccoli, grandi segreti con le amiche.
E noi saremo lì ad osservarvi
da lontano e da vicino,
mentre Nostalgia
ci darà due pacche sulle spalle
invitandoci a continuare a vivere.

Non abbiate fretta di diventare grandi!

Poesia – Inverno il Burbero

Le foglie umide e scure
Giacciono al suolo
Senza vita.
I rami, sfrontati, rivelano
senza alcun pudore
ciò che prima nascondevano.


Muta così il paesaggio,
ora freddo e spoglio
sul quale si adagia placido
un velo di ghiaccio.


La porta delle Stagioni.
spalanca
E da questa ne esce
un vecchio burbero
con un cappello a tesa larga
e pesanti scarponi
in pelliccia di pecora.


“Sono l’inverno!”, tuona
mentre si sistema
una spessa sciarpa verde.
Inverno è un gigante
dalle enormi mani di ghiaccio,
le gote rosse di fuoco
e dei solchi profondi sulla fronte.


Gli occhi vitrei e severi,
spesso socchiusi,
ammoniscono a non uscire.
Recita al Sole
Una litania che addormenta.
Seguito dagli uccellini intirizziti.


I cachi, ancora appesi agli alberi
scuri e contorti,
sono il suo nutrimento,
mntre raccoglie del pungitopo
per farne una ghirlanda.


Inverno soffia sul mattino rosa
di sole puro,
ornando gli steli di perle di ghiaccio
e trasformando le ragnatele
in centrini di mani fatate.
Ci guiderà nell’anno nuovo,
custode attento di propositi.
Camminarà lungo le strade
pettinando la barba di neve.


Poi busserà alle nostre porte
invitandoci a fermarci
per bere insieme una tisana
con  cuore e menti aperte.
Il suo gelido sguardo allora si scioglierà
in sorrisi o lacrime,
abbracci e promesse.
Sarà calore, vita e promessa.


Quando poi le prime gemme
cominceranno a far capolino,
e il Sole protesterà per restare sveglio,
Inverno saprà di dover partire
per lasciar danzare, lieve e leggera,
la briosa ed eterea Primavera.
e con essa, anche le rondini faranno ritorno.

Alle prime luci del mattino – cappuccino e fotografie

Il cielo possiede ancora i colori, le luci e i profumi della notte quando la sveglia suona. 

Di solito la batto sul tempo aprendo gli occhi e stiracchiandomi prima di lei; ma se mi sorprende nel mezzo di un sogno, provo nei suoi confronti un certo rancore; cosa ben diversa è invece se mi apre la via di fuga per scappare da un incubo.

L’allarme e la sua melodia dolce ma insistente; le silhouette dei rami che sbirciano curiosi cosa accade in camera da fuori la finestra; i primi canti degli uccelli dell’alba avvertono che la Primavera è un po’ in anticipo… Tutto questo riassume per grandi linee la routine del mio mattino. 

A volte vorrei restare sotto le coperte altri cinque minuti, a volte la macchina del caffè mi chiama per scendere in cucina a prepararmene uno nel silenzio ancora immobile della casa. 

Mi siedo sul letto mentre infilo un braccio e poi l’altro nella morbida vestaglia di pile: passo di abbraccio in abbraccio, dal piumone alla vestaglia rosa. 

Infilo alla cieca le ciabatte. Se per qualche strana ragione sono lontane dal letto, devo  tentoni con il piedi

Il cane si stiracchia e mi dà il suo pigro buongiorno. Sonnecchia ancora, ma non appena sentirà il rumore della scatola di biscotti in cucina, scenderà le scale picchiettando le unghie sul legno per chiedere la colazione. 

Accendo la luce della cappa. Mi piace la penombra e le sottili ombre che getta sui pensieri del giorno. 

La luce della macchinetta del caffè intanto è diventata verde! Finalmente posso svegliarmi definitivamente, o quasi… Aziono il tasto e dalla cialda scorre la nera e corroborante bevanda.

Ne annuso il profumo mentre apro le persiane: anche il giardino è ancora silente; i piccoli amici alati si staranno svegliando a loro volta nei nidi pronti ad animare il giardino. 

Non so cosa succederà oggi, ma se c’è il sole si parte già con il piede giusto.

La colazione veloce a base di cappuccino istantaneo e due biscotti digestive. Poi il secondo o il terzo caffè per darmi la carica…. Dai, manca poco e poi mi sveglio sul serio!

Chiamo i bambini che dormirebbero ancora per molto più di cinque minuti, ma è ora di prepararsi per andare a scuola.

Eh, non è mica facile! La voglia latita e l’attesa di tornare già a casa ancor prima di partire è forte. Niente scuse, ragazzi! La giornata è dura per tutti, ognuno ha  proprio lavoro da svolgere

Saliamo in macchina che il cielo adesso è chiaro e dalla presenza di nuvole o meno capiamo già che piega prenderà la giornata. Speriamo che il sole a mezzogiorno sia ancora lì ad accarezzarci il volto.

Guido tra automobilisti frettolosi, bambini e ragazzi infreddoliti alla fermata dei bus e cani avvolti in soffici cappottino dai loro premurosi padroni.

Parcheggio, saluto e do il mio in bocca al lupo ai bambini – ormai ragazzi – e poi, dopo aver assicurato il cane alla pettorina, ci avventuriamo insieme alla ricerca di squarci e soggetti fotografici. 

Abbandonare il letto sicuro e caldo è difficile, ma per scatti come questi ne vale proprio la pena! 

Le stagioni passano

margherite di montagna

nebbia nei campi
Ecco, lo sapevo, non riesco a mantenere in vita un blog! 
L’avevo detto io quando ho riaperto questo ennesimo “diario virtuale” che la costanza non è certamente una mia dote.
Io ci ho provato – e per un po’ mi è andata anche bene -, ma poi la vita arriva precipitevolissimevolmente e io non riesco a trovare il tempo da dedicare a tutti i “millemila” progetti che partono e poi finiscono (se non nel dimenticatoio, sicuramente nell’ inesorabile scorrere del tempo).
Dovrei organizzarmi. Sì, dovrei organizzare tutta la settimana: il lunedì, pulizie; il martedì, Zumba; il mercoledì mi dedico alla fotografia; il giovedì è tutto per il blog; il venerdì di nuovo pulizie e il weekend relax, ovvero, passeggiate e & bricolage. Che dite, ce la posso fare poi a stare al passo?
Il fatto è che scrivere mi piace, fotografare mi piace, il brico mi piace, camminare mi piace, etc… ma il tempo è tiranno – o è un galantuomo? – e, forse non sono capace di gestirlo al meglio… Probabile. 
L’unica attività che riesco a coltivare con costanza è la fotografia; merito di Ben, il cane, che mi porta a camminare parecchio nella Natura. Gliene sono così grata! 
Ah, e ovviamente, di conseguenza, Instagram!
Bene, dopo questo breve aggiornamento e risveglio del blog, spero di tornare presto – lo farò, promesso! – con le ultime novità di DIY e foto! 
P.S.
Quante bozze ho lasciate sospese nell’etere!

Il tiranno galantuomo

Se solo le giornate fossero formate da due, tre ore in più! O se io sapessi organizzarmi meglio… forse i miei blog non languirebbero così tanto (per spesso poi “morire”).

Il tempo però è un tiranno galantuomo con molte, troppe pretese. Ti chiede tanto e si concede poco. È sfuggente e beffardo, ma soprattutto, non lascia scampo! 
Lui passa e se ne va, incurante dei tuoi bisogni. Passa, ma quando poi torna il distacco tra te e lui diventa sempre maggiore, fino a farlo diventare una piccola figura sulla linea dell’orizzonte.

Avrei voluto pubblicare un post almeno una volta alla settimana, il lunedì,  ma, nonostante tutti i buoni propositi ho fallito. 
Che dite, ci riprovo? Per lo meno su Instagram continuo ad essere molto attiva… 
La mia idea era, sarebbe, quella di ripubblicare le foto postate su IG e aggiungerne delle altre.
Ce la posso fare? Ce la posso fare!
Forse.