Gatti rurali – L’Amore e la Cura per una Colonia Felina

Gatti sotto foglie di vite
 
Verdi sono gli occhi come le foglie della vite.

Con morbide zampette, in posa solenne, d’aspetto fiero e sicuro, questo gatto osserva curioso la fotografa.

Accanto a lui riposa pacifico un suo simile.
 
È quasi sera ormai, e i gatti attendono la notte e i suoi suoni ovattati.
Nell’aria vaga l’odore del fieno umido e della stalla.
Infine tramonta il sole e la fattoria pian pianosi addormenta.
Tuttavia i gatti, che appartengono alla notte,
ne calpestano silenziosi il sentiero
curiosando attentamente con l’umido musetto.
Trovano riparo nella stalla, tra il fieno e la paglia; si fermano per lavarsi delicatamente il manto, poi escono di nuovo avventurandosi nell’erba incolta.
 
Li sorprende il mattino con aria tersa e frizzante; si accoccolano guardinghi in luoghi remoti e indisturbati.
 
Chiudono gli occhi e dormono un po’ in attesa di una scodella di cibo e di una carezza.
I passanti li osservano rapiti e incuriositi, ma loro non sembrano curarsene e proseguono con le loro attività quotidiane principali: lavarsi, dormicchiare e mangiare.
 
Sono una colonia felina formata da circa una decina di gatti. Chi si prende cura di loro come me li chiama con i nomi più svariati. Chissà che crisi di identità ciò genererà in loro!
 
Chans il gatto
 
Personalmente ho scelto dei nomi esotici in base alla musicalità delle parole e delle caratteristiche personali degli animali:
 
Whiny il piagnucolone;
Grumpy quello sempre accigliato;
Scary Cat il gatto impaurito;
Lone il solitario;
Al/Ally (Capone) il gatto nero che spadroneggia;
Bib il gatto con una macchia bianca sotto il mento che ricorda un bavaglino;
Chans che in lingua d’oc significa “canzone”, scelto per la dolcezza del suono
 
Sono gatti liberi: non hanno né padrone né guinzaglio, ma cercano amore come tutti gli esseri viventi e alcuni di loro lo fanno capire strusciando delicatamente la coda sulle tue gambe. Una coccola sulla testolina e un po’ di gioco, perché il cibo è necessario ma non sufficiente per vivere. Anche il cuore richiede nutrimento.
 
 
Selvatici e impauriti dall’uomo, alcuni gatti, nonostante ci si avvicini a loro con estrema delicatezza, restano guardinghi e timorosi. Chissà cosa avranno vissuto, penso tra me e me.
 
 
Mi accovaccio in mezzo a loro e riempio le ciotole; si avvicinano, si fermano e mi guardano ansiosi di mangiare le loro crocchette.
 
Pur non fidandosi totalmente, credo riescano a percepire l’affetto che provo per loro e questo pensiero mi basta per farmi stare bene.
 
 
Sono belli, i gatti mentre sonnecchiano placidi nel sole: il mondo gira vorticoso, si affanna e si scanna per la materia mentre loro sono lì, immobili ed eterei in perenne armonia con la Natura.
Gatti colonia felina