Soffione: il volo leggero della speranza

fotografia di soffioni al sole

Un tatuaggio non è solo un disegno sulla pelle, ma una storia incisa nel corpo e nell’anima. Il soffione, con la sua leggerezza e forza, rappresenta la libertà e la capacità di adattarsi ai cambiamenti. Tatuarlo sul tallone, uno dei punti più dolorosi, aggiunge un significato ancora più profondo: resistere al dolore per imprimere un simbolo di trasformazione e resilienza. Ogni passo è un promemoria di forza, perché anche nei momenti più difficili possiamo lasciarci trasportare dal vento senza perdere noi stessi.

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Piccole gioie quotidiane: momenti di serenità che arricchiscono la vita

Fotografia di foglie autunnali gialle e ara

C’è serenità nelle piccole cose: scopri le gioie quotidiane che arricchiscono la vita

La poesia celebra la bellezza delle piccole cose quotidiane che spesso diamo per scontate, ma che portano una serenità silenziosa e preziosa. Descrive momenti semplici e naturali, come il calore del sole, il profumo del pane, il canto degli uccelli e la compagnia degli amici a quattro zampe, ricordando l’importanza di fermarsi e apprezzare ciò che ci circonda.

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La Luce e l’Ombra: Verso un Nuovo Eden

La Nuova Era

Fiere mai sazie paion
governanti e benestanti.
Di oro e potere
non sono mai pieni.
Il metallo pesante
domina il mondo
mentre un bambino
muore di schegge
trafitto.

Sono anni bui,
ma quando mai
c’è stata luce?


La pace è lontana,
or la pace è vicina.
La pace è utopia,
come fiocco di neve
nel Sahara,
come palma
ai Poli.

Ma io, Natura, veglio.
Chiudete gli occhi,
e udrete:
suon di trombe,
scalpiccio di zoccoli.


Giungono a galoppo
i miei quattro cavalieri,
a restaurare l’ordine,
a cancellare l’insulto.

Il Sole si eclissa,
sogghigna alla Luna.
Una sfera di cristallo
vaga per l’Universo:
vuota e oscura,
putrefatta e silente.

E io siedo alla tavola,
con i miei cavalieri.


Viene Giustizia,
seguita da Pace.
In mezzo a loro,
i prigionieri incatenati:
Superbia,
Ira,
Accidia,
Invidia.

A Oblio li consegno.
Giaceranno immortali
negli abissi,
perdendo il senno,
urlando e squarciandosi,
vittime di loro stesse.
Nessuno li libererà:
nessuno sarà rimasto.


Ora la pace è fatta.
Con occhi di stelle
osservo la mia creatura:
appena risorta,
pura come la mia prima alba.

Crescerai bella e forte.
Non conoscerai dolore,
povertà o guerra,
né schiavitù e fame.


Solo io e te,
in un nuovo Eden
di silenzio e bellezza.

Cresci florida,
bambina mia.
Benvenuta Era.

Il Caffè del Mattino: Tra Parole e Sogni

C’è un piccolo angolo del mattino
dove i pensieri si fanno parole.
La casa dorme,
tutto è immobile,
tutto è silente.
Quel momento è mio.

Davanti alla tazzina di caffè
sfilano ricordi,
riflessioni,
idee bizzarre,
gioie e rimpianti.

Non mi curo dei capelli arruffati,
non scelgo maschere.
Ho il volto che ho,
nudo, sincero,
e non devo nasconderlo.

Sono io,
seduta in riva a una tastiera,
a pescare parole
tra pause e silenzi.
Le righe fluiscono,
s’infrangono,
riprendono il loro corso.

Passa una barchetta,
carica di cose:
giocattoli, vestiti,
aggeggi e trucchi,
ori e riviste,
ricordi e VHS.
La guardo allontanarsi,
lasciando spazio a sogni:
lavande provenzali,
nuvole sul Sudamerica,
boschi da attraversare,
abbracci di chi c’è
e forse di chi arriverà*.

In questo angolo di giorno
mi racconto
a occhi sconosciuti
che non incontreranno mai i miei.
Un solipsismo agrodolce
che mi svela ciò che ero
e ciò che sono.

E scrivo.

* L’autrice si riferisce ai nipoti.