Mandorle “bruttine” e pane secco: da scarti a golosità per uccellini!
Il riciclo creativo non è solo un leitmotiv del mio blog, è un vero e proprio modus vivendi. Dopo aver trasformato un vaso rotto in un rifugio per piccoli animali, oggi ci dedichiamo a recuperare del pane raffermo e delle mandorle un po’… deludenti.
Avevo acquistato una confezione da 400 g di mandorle in offerta, tutta contenta di aver fatto un affare. Dovevo capirlo che c’era il trucco! Una volta aperta la confezione, infatti, l’entusiasmo si è sgonfiato: le mandorle erano secche e molli, tutt’altro che invitanti. Buttarle via? Neanche per sogno! Le ho messe in dispensa, in attesa di un’idea brillante.
Lo stesso vale per il pane secco: non lo butto mai. Di solito lo grattugio, lo conservo in freezer e lo uso per panature croccanti o per i miei amati supplì di riso.
Un giorno, mentre osservavo queste mandorle tristi e il pane raffermo, ho avuto un lampo: “E se facessi delle palline energetiche per gli uccellini?” L’inverno è rigido, e un po’ di cibo calorico fa sempre comodo ai nostri amici pennuti.
I rischi del pane per gli uccelli
Attenzione però! Il pane non deve costituire la dieta principale degli uccelli selvatici almeno per tre validi motivi:
- Scarso valore nutrizionale;
- Difficoltà di digestione: se ingerito in grandi quantità e poi esposto ad ambienti umidi (apparato digerente o pioggia), può gonfiarsi e dare problemi digestivi;
- Facilità di ammuffimento: se lasciato all’aperto per svariato tempo, può ammuffire sviluppando microtossine dannose per gli uccelli.
La ricetta veloce e sfiziosa per Willy e Co.

Ecco come ho fatto:
Ho tritato pane e mandorle con il Bimby TM a velocità 10 fino a ottenere una sorta di farina grossolana.
Ho versato il composto in un pentolino, aggiungendo un cucchiaino di fecola di patate setacciata come addensante.
Mescolando continuamente, ho unito acqua quanto basta per ottenere una consistenza semi morbida e due cucchiai di miele per renderle più appetitose.
Ho cotto il tutto a fiamma bassissima per circa 15 minuti, facendo attenzione che non si attaccasse.

Una volta raffreddato, ho modellato l’impasto in piccole polpette e le ho infornate a 160°C (modalità patatine fritte) nel forno ad aria per 15 minuti.
Esperimento nr. 1
Nella prima versione le avevo infornate a 200 gradi per 20 minuti. Troppo!
Cosa ho imparato da questo esperimento:
Aggiungere una parte grassa, come strutto non salato, burro d’arachidi o semi oleosi le renderebbe più morbide.
Le polpette più grandi mantengono meglio la forma e restano più umide all’interno.
Nonostante i margini di miglioramento, la ricetta ha avuto successo: la prima ad apprezzarla è stata una tortora curiosa.
Cerchiamo di non sprecare!
Questo esperimento culinario mi ha ricordato che nulla va sprecato: con un pizzico di creatività e amore per la natura, anche due ingredienti “bruttini” possono diventare un piccolo dono per la fauna selvatica.
Yellow Beak Animal Shelter
Se sei curios* di vedere cosa combinano quei bravi ragazzi al piccolo rifugio Yellow Beak, non devi fare altro che cliccare su questo link.
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