E non dimentichiamoci del badminton 🏸

Quali sono i tuoi sport preferiti da guardare e giocare?

Non ho mai visto una singola partita, non ne conosco le regole, ma mi piace giocarci. Lo sport in questione è il badminton.

L’estate porta… gioco

Cercavo uno sport simile all’avvincente tennis, ma meno impegnativo dal punto di vista logistico, che mi permettesse di giocare all’aria aperta e in qualunque spazio libero (parco, giardino, campetto, etc…).

Ed ecco che un bel giorno d’estate, quando non sai più come tenere occupati i bambini, in un negozio di casalinghi vedo delle racchette leggere dal manico lungo accompagnate a delle “palline” piumate. Pur non essendo di particolare qualità decido di comprare il set.

Il pomeriggio stesso invito i bambini ad andare al parco a provarle. Con mia piacevole sorpresa, il gioco sembra appassionare i piccoli nativi digitali, che, per almeno un po’, dimenticano che le mani, soprattutto le dita, possono essere utilizzate per scopi ben più nobili di scrollare reels non sense.

Lo sport di famiglia

Da quell’estate in poi le racchette – ora di qualità superiore – ci accompagnano anche durante le gite nella bella stagione. Ci bastano un parco, dei rami spezzati per delimitare il campo e un po’ di fantasia per immaginare una rete.

L’ultima partita l’abbiamo giocata io e mio figlio sotto una pioggerella sottile e pungente in un deserto campo da basket il mese scorso. Nonostante il freddo e la stanchezza, è stata una bella esperienza per il tempo di qualità trascorso insieme.

Limitazioni di gioco

L’unico impedimento nel giocare in un’area non coperta è il vento. Già, il vento non ci vuole proprio quando si gioca all’aperto. Non deve spirare il maestrale per rendere ogni tiro impraticabile, basta infatti una leggerisima brezza a fare deviare la traiettoria del volano (il cono piumato) rendendo il gioco decisamente frustrante.

I tetti. Se qualcuno, per caso, dovesse salire sul tetto basso e squadrato della nostra palestra, recupererebbe almeno tre volani finiti lassù durante un match semiserio con mio figlio. L’inconveniente dei tiri troppo alti!

Origine del badminton

Si dice che una versione rudimentale del badminton esistesse già nell’antica Grecia, in Cina e in India, dove si giocava colpendo una pallina leggera (spesso fatta di piume) con le mani o con rudimentali racchette. Ma il vero precursore del badminton moderno è il “battledore and shuttlecock”, un passatempo molto popolare in Europa tra il XVII e il XIX secolo, giocato principalmente da bambini e nobili. L’obiettivo? Tenere in aria il volano il più a lungo possibile, senza farlo cadere a terra.

Il nome “badminton” arriva dall’Inghilterra, più precisamente dalla tenuta del Duca di Beaufort, Badminton House, dove nel 1873 alcuni ufficiali britannici di ritorno dall’India mostrarono una versione più strutturata del gioco. Proprio in India, infatti, i soldati britannici avevano scoperto un passatempo simile chiamato Poona, che si giocava con racchette e un volano, ma con una rete che divideva i giocatori.

E tu ci hai mai giocato?


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Un pensiero riguardo “E non dimentichiamoci del badminton 🏸

  1. Certo … Solo per divertimento e con strumenti di basso livello, ma non so perché mi piace tantissimo. Nel senso è banale, parrebbe anche lento, ma mi prende proprio. Poi si presta ad essere praticato ovunque, come di tu, e non scatta troppo la competizione, ma il divertimento. In sostanza rilassa proprio nonostante ti costringa a correre … 🙂

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