La mia relazione con i ricci (Erinaceus europaeus) inizia circa tre anni fa, quando, in una notte d’estate, un musetto curioso e impertinente, sfiorò la mia mano.
Un musetto curioso

La mia relazione con i ricci (Erinaceus europaeus) inizia circa tre anni fa, quando, in una notte d’estate, un musetto curioso e impertinente, sfiorò la mia mano.
Ricordo perfettamente l’attimo. Ero seduta sullo sdraio a godermi la frescura della sera, avevo le braccia distese lungo il corpo e gli occhi chiusi; il residence era già silenzioso con le persiane chiuse. Ad illuminare la notte solo i lampioncini sparsi per il vialetto e il soggiorno del vicino. Una tranquilla sera come tante, penserai… Invece fu una sera speciale dalla quale, alcuni anni più tardi, nascerà l’idea del rifugio “Yellow Beak Animal Shelter“, abbreviato YBAS.

Tornando a noi, quel musetto che mi sfiorò dolcemente era quello di un riccio. Vidi l’animaletto solo per un attimo perché si spaventò e corse via veloce, ma quell’attimo fu sufficiente per farmi incuriosire e volerne sapere di più su queste bestiole notturne e solitarie
Il riccio: chi è?

Cominciò quella stessa sera la mia ricerca sul motore di ricerca più famoso del mondo: Google.
La prima cosa che appresi fu che i ricci si cibano principalmente di insetti, si definiscono quindi insettivori, tuttavia, apprezzano molto volentieri i croccantini per gatti.
Recuperai quindi una ciotolina, la riempii dei croccantini che quasi quotidianamente portavo ai gatti della colonia e la posi in giardino.
Il giorno dopo, con mia grande soddisfazione, il cibo era finito.
Credevo inoltre che oltre a quel riccetto ce ne fossero degli altri, ma scoprii che invece i ricci non vivono in comunità: ognuno di loro si costruisce la propria tana con foglie e rametti soprattutto sotto le cataste di legna o nelle siepi (hedge in inglese significa siepe, per l’appunto).
Passi nella notte

A quei tempi anch’io ero un animale notturno e sentivo tutto ciò che avveniva dal calar al sorge del sole.
L’arrivo del riccio si preannunciava con lo scricchiolio delle sue zampette sulle foglie, e successivamente dallo rumoroso sgranocchiare delle crocchette.

Non sono animali domestici come i gatti.
Capitava che a volte mi affacciassi alla finestra e riuscissi a vedere la creaturina passeggiare indisturbata per il giardino.
Nota curiosa riguardo alle “passeggiate” dei ricci. I ricci seguono sempre lo stesso percorso durante le loro peregrinazioni. Se la mattina trovi quindi l’erba calpestata a ‘mo di sentiero potrebbe trattarsi di un suo giretto.
Scusa, dove abiti, riccio?

Adesso che ero a conoscenza della sua esistenza e discreta compagnia notturna, volevo capire dove si rintanasse e dormisse il giorno.
Ci volle del tempo, molto tempo, prima che individuassi la sua tana.
Alla settimana prossima per la prosecuzione della storia!
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2 pensieri riguardo “La storia di Lynn il riccio (parte I)”