Giornate Strambe: Quando Sei Te Stesso ma Non Sai Chi Sei

Poi, all’improvviso, qualcosa cambia.
Il mio cuore si scalda quando vedo quelle piccole codine muoversi.
Sono lì, accovacciati sul muretto, fermi come piccole statue che aspettano solo me.

Oggi faccio fatica ad essere.
Da dove arrivi questa fatica,
dove l’abbia trovata,
come ci sia caduta
e di che sia fatta
io devo ancora apprenderlo.

Tuttavia, m’intorpidisce a tal punto lo spirito
che stento a riconoscere me stessa.

Non c’è sole, non c’è chimica,
non c’è musica né luogo
che mi quietino.

Percorro la solita strada,
che oggi mi appare infinita e senza meta.
Ai piedi, blocchi di marmo,
che rendono ogni passo
un atto di indicibile volontà.

Poi il cuore diventa grande,
in un attimo fragile e inatteso,
quando vedo quelle loro codine.
Mi aspettano accovacciati sul muretto,
come tante piccole statuette di vita.

Il più coraggioso si fa avanti
per qualche coccola.
Il suo pelo è soffice e caldo:
un respiro tiepido sul gelo dell’anima,
un attimo di tenerezza e di pura gioia
in una di quelle giornate strambe
dove voglio tutto e non voglio niente,
sono qui ma sono altrove,
ho mille pensieri senza pensare a niente.

Sono io, ma non so chi sono.


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3 pensieri riguardo “Giornate Strambe: Quando Sei Te Stesso ma Non Sai Chi Sei

    1. Davvero! Vado a dar da mangiare a questi gatti ogni mattina, e rimarrei con loro ore e ore. Mi fanno stare, non bene, di più 🐈ah, la pet therapy!!!

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