Una guida introduttiva alla slow photography con un esercizio pratico in 5 giorni per allenare lo sguardo, rallentare e vivere la fotografia come atto di presenza.
Fotografia e Tempo: Vedere con occhi nuovi ogni giorno
C’è qualcosa di profondamente magico nel tornare ogni giorno nello stesso posto, compiere lo stesso gesto, osservare lo stesso angolo di mondo.
Non è ripetizione, non è noia: è scoperta. È come se, piano piano, quel luogo iniziasse a svelarsi davvero, a raccontarti qualcosa che ieri non avevi notato.
Per me, fotografare è diventato un modo di camminare accanto al tempo. Non solo per fermarlo in uno scatto, ma per sentirne il respiro lento, per vedere come la luce gioca diversamente sulla corteccia degli alberi, come i colori si fanno più caldi o più tenui con il passare dei giorni, come la natura scrive le sue storie silenziose nel paesaggio.
Un esercizio di presenza
Tornare a fotografare lo stesso soggetto non è una sfida tecnica. È un esercizio di ascolto. È allenare lo sguardo a cogliere le piccole differenze, quelle che sfuggono se si guarda in fretta. È accorgersi che niente è davvero fermo, nemmeno ciò che sembra immutabile.
Slow Photography: meno scatti, più senso
Quando rallento, tutto diventa più chiaro. Non cerco più la foto perfetta, ma l’incontro autentico. Non si tratta di collezionare immagini, ma di riempirmi gli occhi. Di guardare con attenzione, con rispetto, con meraviglia. Di esserci, davvero.
Un diario fatto di luce e di emozioni
Ogni fotografia che nasce dalla presenza ha un’anima. Racconta qualcosa del soggetto, certo, ma racconta anche di me, di come mi sentivo in quel momento, di cosa stavo cercando (o forse trovando, senza saperlo). Scattare in fretta svuota. Prendersi il tempo, invece, riempie.
Forse è questo il vero senso della fotografia per me: non catturare il mondo, ma lasciarmi catturare da lui. Stupirmi di un raggio di sole che filtra tra le foglie, di un fiore che ieri non c’era, di una sfumatura che solo oggi riesco a vedere.
Prova anche tu
Scegli un angolo che ami. Piccolo o grande non importa. Torna lì, ogni tanto. Osservalo. Ascoltalo. Vedrai che cambia. E ti accorgerai che anche tu stai cambiando, insieme a lui.Buona esplorazione, con gli occhi e con il cuore.
5 giorni per guardare con nuovi occhi
Un piccolo esercizio di fotografia consapevole
Giorno 1 – Scegli il tuo luogo

Un angolo che conosci bene: un albero, un sentiero, una panchina, un muretto, una finestra. Io ho scelto un pero. Non serve sia speciale agli occhi degli altri, basta che lo sia per te.
Giorno 2 – Scatta una sola foto

Ritorna in quel luogo, in silenzio. Scatta una sola immagine, senza cercare la perfezione. Ascolta cosa provi mentre guardi.
Giorno 3 – Nota un cambiamento

C’è qualcosa di diverso da ieri? Un’ombra, un odore, un rumore, un passante, un colore che ieri non c’era?
Giorno 4 – Aggiungi una parola

Oggi, prima o dopo lo scatto, scegli una parola sola. Una che descriva la tua sensazione. Scrivila, oppure sussurrala.
Giorno 5 – Racconta il tuo sguardo

Fai l’ultima visita. Scatta. Poi, se ti va, scrivi due righe. Non su ciò che hai visto, ma su come ti ha fatto sentire questo piccolo viaggio quotidiano.
La prossima settimana: il journaling fotografico
Bene, ti aspetto la prossima settimana per parlare di Journaling Fotografico, un modo per collegare le tue foto a parole ed emozioni.
Nei precedenti articoli
- Fotografia mindful: come allenare la consapevolezza attraverso l’obiettivo (link)
- Fotografia mindful: outfit, attrezzatura e check list per ogni uscita (link)
- Fotografia mindful: esercizi per applicarla al meglio (link)
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