La storia di Lynn il riccio (parte IV)

Ricci e ricci

Colpo di scena


Presento Lynn al pranzo della domenica con i nonni. Tanta tenerezza, ma ad un certo punto scorgo un’altra zecca proprio sotto il muso: questa volta sarà veramente una dura lotta perché l’animale ovviamente tenderà a chiudersi rendendomi l’estrazione particolarmente difficile.


La sera, in silenzio e concentrata, mi armo di santa pazienza e comincio l’ardua operazione.
Lynn, come immaginavo, non collabora, anzi, rende il compito ancora più penoso emettendo una specie di soffio ogni volta che cerco di infilare la pinza sotto il pancino.
Alle dieci di sera passate però la vittoria è nostra! La zecca viene estratta e cerco come posso di disinfettare la ferita.

Ripongo Lynn nella casetta, adesso si merita tutto il riposo del mondo.

Vita con Lynn


Le giornate di Lynn trascorrono tra il bagno e il soggiorno.
Durante il giorno, come sua natura, dorme in bagno nella casetta.

Spesso vado a farle visita cercando il più possibile di non disturbarla. Lynn emette un suono tutto suo di difficile spiegazione, sembra quasi un motorino che si sta azionando o una persona che russa in modo particolarmemte ritmico.

Quando il riccio si impaurisce o è infastidito aggrotta la fronte. Se poi ha proprio tanta paura fa scattare il suo meccanismo di difesa: si appallottola e rizza gli aculei.

Per prendere Lynn ho sempre usato i guanti da giardinaggio. Ciò tuttavia non mi ha evitato qualche puntura. L’aculeo, oltre a pungere, deve possedere anche una qualche tossina urticante, quindi occhio a maneggiare l’Erinaceus europeaeus (nome scientifico del riccio comune)

Immagine Pawsitive Pup

Capitava poi che Lynn non facesse ritorno in bagno e dovessi cercarla per il salotto. Dove diavolo è finita quella ricetta? Munita di torcia mi mettevo a cercarla sotto i mobili e tra le piante. Ed eccolo spuntare quel musino impertinente da ogni dove!

Siccome il Natale si stava avvicinando, le ho costruito una casetta ad hoc tutta rossa e decorata con veri aghi di pino: vorrei farle annusare il profumo della Natura, quella natura che credo le manchi tanto, ma che presto o tardi rincontrerà…

La scatola perfetta


L’idea della casetta di Natale parte dalla scatola delle cialde di caffè. Ha un’apertura perfetta come porticina per il riccio ed è grande a sufficienza da contenerla comodamente.


Ricopro la scatola con della carta da pacchi rossa e la decoro con stelle e la scritta “Merry Christmas, Lynn”. Accanto alla porta attacco una decorazione in plastica e, per completare l’opera, in passeggiata recido alcuni rametti di pino.
All’interno inserisco della stoffa di pile per far stare Lynn morbida e al caldo.
Infine copro la scatola con un altro panno di pile per mantenere il calore interno.

La riccetta sembra subito apprezzare la nuova dimora e la notte non perde tempo per sistemarla secondo i suoi gusti.

Lynn è nella casa edizione Natale

La hog model

Sono momenti magici, da conservare nella scatola dei ricordi. Non capita frequentemente di fare da balia a un riccio!


Il set natalizio è pronto, ora si tratta solo di aspettare che la modella metta fuori il musetto da quella palla di aculei. Eh, le top model, si sa, sono tutte altezzose e viziate, Lynn non è diversa!

Quanto mi manchi, Lynn!

Leggi la storia

Poesia – Il Riccio: l’Errabondo al Chiar di Luna

Questo poemetto nasce dal desiderio di raccontare la notte attraverso gli occhi di un riccio, creatura timida, affascinante e ancora poco conosciuta.

Con gesti semplici e immagini evocative, ho cercato di mostrare la sua vita silenziosa, fatta di piccoli passi, odori fiutati e momenti di quiete.

È un piccolo invito a rallentare, a osservare ciò che spesso passa inosservato, a ritrovare la bellezza nella semplicità.

Spero che queste righe ti portino un po’ di quella pace che solo la Natura, nel suo ritmo eterno, sa regalare.

Il riccio: l’errabondo al chiar di Luna
il riccio in giardino

Quattro minute zampette

sorreggono un corpo

tondo e tozzo.

Il crepitío delle foglie

preannuncia la sua

visita notturna.

riccio comune Erinaceus europeaus

Musetto aguzzo ed esploratore

sul sentiero di terra e sassi,

scopre i profumi della Natura.

Veloce, eppur goffo,

il riccio si pone in cerca

di cibo e d’acqua.

Riccio comune che si abbevera

Giunge ad una fonte,

trae fuori la linguetta

e si disseta.

Volge il capo,

annusa l’aria

e, traballando,

si pasce di ció che trova.

Una crocchetta,

indi un’altra

e un’altra ancora.

Erinaceus Eeuropaeus in giardino

Il giardino altro non è

che un vasto luna-park.

Tra la luce fievole dei faretti

passeggia indisturbato:

non vi sono pericoli

qui al rifugio.

zampa di riccio comune

Al calar del sole

quiete e pace,

silenzio e vite fugaci

animano la notte.

La bestiola

torna a sfamarsi

poi si arresta.

Due piccoli spilli,

gli occhi,

osservano curiosi

il giardino.

riccio comune in giardino

Un breve giro intorno alla ciotola,

e poi ancora un sorso d’acqua.

Egli basta a se stesso,

non cerca compagnia.

Vita errabonda e solitaria;

la sua dimora

una catasta di legna

tra le sterpaglie.

Giunge l’alba:

è ora di andare a dormire.

La picciola palla di aculei

troverà quiete per tutto il giorno.

Anima mansueta

nel carosello vorticoso

del mondo.

Vestito di tenebra,

attenderà nuovamente

il chiarore delle stelle

sul sentiero argenteo di luna.

muso di riccio comune

Tutte le foto presenti nell’articolo sono state scattate nel mio giardino, dove, da circa tre anni, i ricci – nome scintifico Erinaceus europaeus – trovano un piccolo paradiso.

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Ho un riccio in giardino: cosa fare?

Se hai visto un riccio nel tuo giardino, è un buon segno! Questi animaletti sono ottimi per il giardino perché si nutrono di insetti e lombrichi, tenendo tutto in equilibrio. Se vuoi attirarne di più, prova a piantare qualche cespuglio denso o piante che offrano rifugio e cibo. Lascia anche un po’ di disordine, come mucchi di foglie o rami, così troveranno un bel posto dove rifugiarsi. E cerca di evitare pesticidi, che potrebbero far loro male.
Se vuoi fare un favore ai ricci nel tuo giardino, ecco cosa puoi fare:
1. Cibo: Puoi lasciare un po’ di crocchette per gatti o carne macinata cruda (senza spezie o sale). Però niente latte o cibi troppo grassi, che non fanno bene a loro.
2. Rifugi: Lascia qualche mucchio di foglie o rami in un angolo tranquillo. Sarà il loro posto perfetto per riposarsi e nascondersi.
3. Evita pesticidi: Non usare pesticidi o erbicidi, altrimenti fanno male a loro e a tutto ciò che mangiano.
4. Acqua fresca: Metti una ciotola con acqua fresca, soprattutto quando fa caldo.
5. Sicurezza: Se hai una recinzione, controlla che non ci siano buchi dove i ricci possano rimanere intrappolati.
Così facendo, renderai il tuo giardino un posto più sicuro e accogliente per i ricci!

Il riccio non sta bene: cosa fare?

Se trovi un riccio ferito, è importante agire subito. Ecco cosa fare:
1. Non toccarlo troppo: Usa dei guanti per prenderlo, così non lo stressi troppo e non gli lasci il tuo odore.
2. Controlla la ferita: Se è una cosa piccola, tipo un graffio, puoi pulirla con acqua tiepida e disinfettante. Se è grave o il riccio è debole, portalo subito da un veterinario specializzato.
3. Fagli un rifugio: Mettilo in una scatola con del fieno o coperte in un posto caldo e tranquillo. Non farlo stare in un angolo troppo freddo.
4. Cibo e acqua: Dagli crocchette per gatti e acqua fresca (ma niente latte, che gli fa male).
5. Chiedi aiuto: Se non sei sicuro, chiama un centro di recupero per animali selvatici (CRAS) o un veterinario che sa cosa fare.

Un risveglio…piumato – Il Piacere di Risvegliarsi al Canto degli Uccellini

Joy la cinciallegra

Sono le cinque del mattino.

Ancora assonnata scendo le scale e mi dirigo verso la Dolcegusto. Il caffè non mi piace particolarmente, ma ne bevo tre-quattro tazzine ogni mattina. Abitudine? Probabilmente. Dopotutto, anche noi esseri umani, come gli animali, viviamo di abitudini, senza di esse ci sentiremo persi…

Spalanco la porta-finestra: è il momento di far entrare la luce nel salotto in penombra e uscire in giardino a godersi l’aria ancora frizzante del mattino prima dell’arrivo della calura estiva.

Il caffè è pronto. In una mano il cellulare, nell’altra la tazzina. Esco in giardino e mi siedo sulla sdraio nel mio cantuccio.

Da lontano sento già le automobili sfrecciare e mi ricordano la frenesia del nostro tempo, ma il giardino, il mio piccolo angolo di paradiso, quello è un tripudio di pacifici suoni ancestrali.

Piccolo di tortora dal collare

Gli uccellini sono già svegli da tempo, da quando i primi raggi del sole iniziano ad illuminare la nostra parte di Terra.

Il pigolio dei piccoli ancora protetti al sicuro nel nido e dai loro genitori sono il miracolo della vita che, nonostante tutto, si rinnova di stagione in stagione, di anno in anno.

La casa è ancora immersa nel silenzio. I bambini, a differenza degli uccellini, dormono nei loro letti, ma, proprio come quest’ultimi, sono anch’essi ancora protetti da noi genitori.

Ezio il merlo

Entrambi spiccheranno il volo verso la vita, e noi osserveremo il loro volo, consci di aver fatto del nostro meglio per insegnargli a volare.

Gatti rurali – L’Amore e la Cura per una Colonia Felina

Gatti sotto foglie di vite
 
Verdi sono gli occhi come le foglie della vite.

Con morbide zampette, in posa solenne, d’aspetto fiero e sicuro, questo gatto osserva curioso la fotografa.

Accanto a lui riposa pacifico un suo simile.
 
È quasi sera ormai, e i gatti attendono la notte e i suoi suoni ovattati.
Nell’aria vaga l’odore del fieno umido e della stalla.
Infine tramonta il sole e la fattoria pian pianosi addormenta.
Tuttavia i gatti, che appartengono alla notte,
ne calpestano silenziosi il sentiero
curiosando attentamente con l’umido musetto.
Trovano riparo nella stalla, tra il fieno e la paglia; si fermano per lavarsi delicatamente il manto, poi escono di nuovo avventurandosi nell’erba incolta.
 
Li sorprende il mattino con aria tersa e frizzante; si accoccolano guardinghi in luoghi remoti e indisturbati.
 
Chiudono gli occhi e dormono un po’ in attesa di una scodella di cibo e di una carezza.
I passanti li osservano rapiti e incuriositi, ma loro non sembrano curarsene e proseguono con le loro attività quotidiane principali: lavarsi, dormicchiare e mangiare.
 
Sono una colonia felina formata da circa una decina di gatti. Chi si prende cura di loro come me li chiama con i nomi più svariati. Chissà che crisi di identità ciò genererà in loro!
 
Chans il gatto
 
Personalmente ho scelto dei nomi esotici in base alla musicalità delle parole e delle caratteristiche personali degli animali:
 
Whiny il piagnucolone;
Grumpy quello sempre accigliato;
Scary Cat il gatto impaurito;
Lone il solitario;
Al/Ally (Capone) il gatto nero che spadroneggia;
Bib il gatto con una macchia bianca sotto il mento che ricorda un bavaglino;
Chans che in lingua d’oc significa “canzone”, scelto per la dolcezza del suono
 
Sono gatti liberi: non hanno né padrone né guinzaglio, ma cercano amore come tutti gli esseri viventi e alcuni di loro lo fanno capire strusciando delicatamente la coda sulle tue gambe. Una coccola sulla testolina e un po’ di gioco, perché il cibo è necessario ma non sufficiente per vivere. Anche il cuore richiede nutrimento.
 
 
Selvatici e impauriti dall’uomo, alcuni gatti, nonostante ci si avvicini a loro con estrema delicatezza, restano guardinghi e timorosi. Chissà cosa avranno vissuto, penso tra me e me.
 
 
Mi accovaccio in mezzo a loro e riempio le ciotole; si avvicinano, si fermano e mi guardano ansiosi di mangiare le loro crocchette.
 
Pur non fidandosi totalmente, credo riescano a percepire l’affetto che provo per loro e questo pensiero mi basta per farmi stare bene.
 
 
Sono belli, i gatti mentre sonnecchiano placidi nel sole: il mondo gira vorticoso, si affanna e si scanna per la materia mentre loro sono lì, immobili ed eterei in perenne armonia con la Natura.
Gatti colonia felina