Piccole gioie quotidiane: momenti di serenità che arricchiscono la vita

Fotografia di foglie autunnali gialle e ara

C’è serenità nelle piccole cose: scopri le gioie quotidiane che arricchiscono la vita

La poesia celebra la bellezza delle piccole cose quotidiane che spesso diamo per scontate, ma che portano una serenità silenziosa e preziosa. Descrive momenti semplici e naturali, come il calore del sole, il profumo del pane, il canto degli uccelli e la compagnia degli amici a quattro zampe, ricordando l’importanza di fermarsi e apprezzare ciò che ci circonda.

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Autunno VentiTre

Collage foto autunnali

Mancano solo quattro giorni e poi sarà autunno! 

Eh, già, sta per tornare l’autunno dorato con i suoi colori caldi e avvolgenti.

Aspetto con trepidazione di poter fotografare nuovamente l’oro del pomeriggio vhe ammanterà le nostre valli con i suoi vigneti e la sua vegetazione incolta. 

La rugiada suoi piccoli fiori di campo dallo stelo alto e tenace brillerà alle prime luci del mattino. Altre gocce ancora, invece, scivoleranno giù dai fili d’erba come bambini su uno scivolo.

La Natura comincia a prepararsi al lungo letargo invernale. 

Gli alberi pudichi cominciano a spogliarsi lentamente tra un cambio d’abito e l’ altro; ed è una meraviglia che si ripete incessante da sempre. Resteranno nudi ed inermi fino alla fine dell’inverno mostrando, tra le altre, i piccoli tesori che gelosamente custodivano quando ancora…vestiti. 

Si tratta dei nidi di uccelli che con impegno e fatica hanno costruito tra le fronde. Adesso sono vuoti, e lo resteranno fino a quando le temperature non suggeriranno ai loro proprietari di farvi ritorno.

Presto sarà piacevole sorseggiare un tè caldo leggendo un libro; indossare una morbida felpa durante le passeggiate.

E poi ci sono le serate autunnali ad allietarci profumando l’aria di melograno e cannella, caldarroste e zuppe calde

Fragilità e Forza: Le Lezioni della Chiocciola

 
Proteggimi


E tu, graziosa chiocciola, nomade della Natura, a proteggerti hai solo il tuo piccolo e fragile guscio.

Nella tua fragilità sei fortunata però; trascorri la giornata nei luoghi più ameni della Terra: sonnecchi nella gialla corolla di un fiore, osservi il mondo da uno stelo, resti ancorata alla fredda rete metallica di un campo, dormi serena dondolandoti su una spiga di grano.

 
Tutta la tua vita è raccolta in una spirale perfetta, perfetta come l’ordine del Cosmo di cui sei parte. Il candore del tuo guscio risalta tra l’erba alta e fitta; immobile, nel tuo sconfinato regno, trascorri la vita con estrema semplicità, non hai pensieri, tu.
 
Può capitare però che il tuo delicato nido malauguratamente si rompa, ma Madre Natura ti ha dato la capacità di rigenerarti. Lì, dove il tuo guscio è rotto o crepato, tra qualche tempo, strato su strato, se ne formerà uno nuovo. Sei paziente, non hai mai fretta, tu. 

 
E noi esseri umani cosa abbiamo per difenderci se non che il nostro cuore e la nostra mente? Siamo emotivamente scoperti dalla nascita: non abbiamo protezione alcuna contro le ferite da parole d’astio, da sguardi carichi di disapprovazione, da delusioni, illusioni e false divinità schiaviste.
 
Impreparati, disarmati e sprovvisti di un luogo sicuro dove poterci sempre riparare, siamo costretti a costruirci una labile barriera di sabbia, che col passare degli anni diventa mura di cinta; e noi, dall’alto della nostra torre, osserviamo il mondo indossando una più che coriacea armatura.

 
A quel punto, nel bene e nel male, siamo impenetrabili, nulla – all’apparenza – più ci tange: ci sentiamo forti con le nostre protezioni in lega di risentimento, invidia e superbia. Finalmente, anche noi esseri umani, come te, lumachina, possiamo nasconderci nella nostra casetta, ma non ci sono amabili fili d’erba né gialle corolle.
 
Ci chiudiamo in noi stessi, convinti di non soffrire più con il nostro guscio addosso, ma la realtà è che siamo sempre più indifesi e soli.