Il Sentiero dei Fiori e dei Sogni

 
 
Nella luce del tardo pomeriggio
i sogni cominciano a svegliarsi.
Potrai poi contarli lassù, in alto,
quando il cielo diventerà 
un manto di velluto blu
e ogni singola, luminosa stella
sarà un tuo sogno.

Per adesso, nella luce del tardo pomeriggio,
chiudi gli occhi e ascolta la sinfonia delle cicale.
 
Friniscono e non conoscono quiete né riposo.
Ipnotica colonna sonora nella canìcola,
su alberi assetati, miraggio di viandanti sotto i raggi di mezzodì. 

L’inebriante aroma di lavanda 
ti accompagnerà sul sentiero della sera;
lasciati avvolgere e trasportare come su di una nuvola.
 
La benevola Luna ti offre la sua silenziosa solitudine:
ascoltala mentre rallenta i caotici, circolari pensieri sul carosello della vita. 

Adesso bèndati di lilla e segui il percorso dei fiori: 
non ti sarai ancora perso quando le cicale lasceranno il posto ai grilli nella tiepida brezza dell’estate.
 

È passato un anno – E Sono Tornata a Scrivere su questo Diario

The opening

Era la notte dell’11 agosto 2023 quando aprii il blog e promisi a me stessa che questa volta sarei stata costante con la pubblicazione dei post. 

Ci ho provato, ma non è sempre andata così… O meglio, ho iniziato con il piede giusto e poi non ho più dato la priorità alla scrittura perché, come spesso accade, mi lascio trascinare da mille diverse attività che durano il tempo dell’emozione di averle iniziate: svanita tale emozione, l’interesse crolla a picco per iniziare qualcosa di nuovo.

Tra gli hobby di quest’anno annovero: la costruzione di casette in legno per animali, l’uncinetto (in realtà mai iniziato!), la pittura ad acquarello e l’hand-writing. 

Poi ci sono i classici intramontabili tra cui la fotografia e la lettura. 

L’alibi

Trovo sempre un alibi, una scusa per giustificare un’incostanza di base, un’incontenibile voglia di provare qualcosa di nuovo, di mettere alla prova le mie capacità, o più semplicemente di dare un senso alle giornate allontanando la noia. Perché la noia porta alla creatività, e io di idee creative ne ho forse fin troppe…

Non dovrei essere così severa con me stessa! Sicuramente avere tanti interessi è più che positivo, sebbene dispersivo; dico solo che vorrei innamorarmi di un’attività, portarla avanti e padroneggiarla.

Divago 

Il tema centrale del post era il compleanno del blog: com’è che sono finita a parlare di hobby e costanza? 

Ah, giusto, l’alibi del tempo… Ecco, oltre a quello c’è l’horror vacuii del foglio elettronico!

Che scrivo? Per chi lo scrivo? L’argomento sarà troppo banale e quindi è meglio attendere l’illuminazione per un articolo poetico e profondo oppure è necessario sfornare “qualcosa”, qualunque cosa, per far sapere ai lettori- quali? – che l’autrice è ancora viva e vegeta?

Statistiche 

Non giriamoci intorno facendo i modesti: veder salire il numero di visite alla pagina fa piacere. 
Quel che scrivo viene letto e se viene letto vuol dire che qualcuno sa della mia esistenza, e se esisto allora sono vivo… e qualcuno se n’è accorto, oltre a mamma e papà. 

Narcisismo? Umano e comprensibile bisogno di affermare la propria presenza sulla Terra? Perché altrimenti si scrive, si fotografa, documenta, etc…se non che per lasciare un segno del proprio passaggio ai presenti e ai posteri? Io c’ero in quel momento, ero lì e questo scritto/fotografia è la mia testimonianza!

Dal privato al pubblico 

Se una volta tuttavia questa testimonianza era appannaggio di scrittori e fotografi, adesso tutti noi, più o meno gratuitamente, grazie – o purtroppo – ai social network possiamo lasciare la nostra traccia, ma soprattutto, siamo in grado di condividerla in tempo reale con il mondo.

Spesso mi chiedo se ciò che scrivo, filmo e fotografo potrà essere interessante per qualcuno… Poi mi consolo, che pur trattandosi di un monologo, sicuramente lo lascerò in eredità ai miei figli, che avranno (forse) un ricordo quotidiano della loro mamma.

Ok,post lungo e un po’ confuso, ma siamo a Ferragosto, quindi, tanta carne al fuoco ci sta pure! 

“Ferragosto sul Corno d’Aquilio (VR): Guida alla Scoperta della Montagna”

 
 
Ferragosto sul Corno d’Aquilio (VR), con il sogno di arrivare in vetta – dove si trova la famosa croce in ferro – nel cuore.
Purtroppo però, abbiamo fatto i conti senza l’oste: la mancanza di allenamento alla fine ci ha fatto desistere. Suppongo fossimo a meno di un chilometro dalla cima. Ma forse mi sbaglio, sì mi sbaglio! Era molto di un

Questo quassù fotografato è il passo di Rocca Pia, un sentiero tutto sommato facile, percorso dagli amanti del trekking.

Dal punto in cui ho scattato questa foto abbiamo poi proseguito la passeggiata fino a quei due alberelli che si stagliano laggiù infondo contro
A prima vista non sembra un percorso poi così lungo e ripido, ma gli occhi non sono sempre in grado di “calcolare” correttamente le distanze!
E così, gambe in spalla e il (povero) cagnolino-da-divano al seguito, abbiamo proseguito fiduciosi verso… l’ignoto, o quasi..
Il rammarico e la delusione per la piccola “sconfitta”, è stato tuttavia compensato da un servizio fotografico “montano” a mio parere soddisfacente.
Mucche in posa, cardi lilla, carline bianche, piccoli stagni per far abbeverare il bestiame, malghe, nuvole e una una minuscola chiesetta sono stati i soggetti della giornata.
Dove si trova? Il Corno d’Aquilio e la sua croce si trovano a Sant’Anna d’Alfaedo in provincia di Verona, Italia.

Agosto – La Calda Estate della Pianura Padana

Sarà pure afosa e “piatta”, ma la Pianura Padana offre agli occhi dello spettatore una campagna che non ha nulla da invidiare alle vaste praterie americane.

La fotografia richiede tempo e pazienza, due doti pressoché sconosciute ai bambini, ragion per cui queste foto sono state scattate “al volo” mentre percorrevamo la tangenziale che dal residence ci portava a Caorle (VE).

Il tempo, metereologicamente parlando, a parte qualche temporale, è stato clemente permettendomi di scattare foto dai colori vividi e brillanti propri della natura dopo una tempesta estiva.

I casolari abbandonati dove sono passate vite tra sorrisi e lacrime, nascite e morti, sono tra i miei soggetti preferiti da fotografare, così come le distese di granturco che si stagliano contro il cielo blu. Qualche nuvola passeggera all’orizzonte completa il paesaggio di vangohghiana memoria.

E l’estate diventa poesia e ricordo, un ponte che collega il passato al presente, l’attimo assolato e imperituro fermato dal rapido click di uno shutter.