Come Costruire una Dispensa per Uccellini

Questa idea per il villaggio (Yellow Beak Animal Shelter) è nata da un piacevole scambio di messaggi con Scricciolo, assidua lettrice del blog e affinità elettiva in senso goethiano.

Scricciolo mi racconta di come lei lasci un po’ di pelo del suo amico a quattro zampe in giardino per gli uccellini, che, durante la nidificazione se ne servono per costruire il nido. Bellissima idea, mi sono detta. E se anch’io mettessi a disposizione un po’ di pelo di Ben?

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Poesia: Luce dei miei occhi

Nessun buon proposito
per questo nuovo Anno.
Nessuna imposizione,
nessuna regola da seguire,
nessun obiettivo da raggiungere
da oggi a trecentosessantacinque giorni.

Voglio essere libera,
lasciarmi trasportare
dallo scorrere delle ore,
dei giorni, dei mesi,
delle stagioni.


Non mi auguro un anno
migliore del precedente,
perché anche gli anni più bui
mi hanno lasciato qualcosa,
mi hanno fatto maturare,
cambiare e crescere.

Attenderò la Primavera
per la colazione sulla porta del giardino;
attenderò l”Estate
per indossare abiti comodi e freschi;
attenderò l’Autunno
per scattare foto dorate;
attenderò l’Inverno
per festeggiare il Natale
con la mia famiglia.


Non mi aspetto grandi cose,
non sopporto più le disillusioni.
Coglierò l’attimo
e cercherò di vivere il presente.
Ma c’è una cosa che non smetterò
mai di fare
di giorno in giorno,
di anno in anno:
combatterò per trovare la quiete in me stessa,
il mio posto nel mondo,
pur piccolo che esso sia.
Darò un senso ai giorni
e il tempo avrà un senso.

Tra trecentosessantacinque giorni
i miei capelli saranno forse più grigi,
il mio viso più segnato,
il mio passo più lento,
ma lotterò affinché quella luce
negli occhi non si spenga,
affinché guardandomi negli occhi
i miei figli ne traggano energia vitale.

Non mi aspetto nulla,
non voglio nulla,
non rincorro niente,
se non che  quella luce continui a brillare.

Buon proseguimento!

Poesia – La coperta di Nostalgia

Cosa ti fa sentire nostalgia?

I peluche attendono nuovamentee
immobili nella cesta una carezza.
Le mie braccia vorrebbero
cullarvi ancora
per farvi addormentare.
Le manine impiastricciate
nella pasta e nei colori
rendevano le ore liete e creative.
Le passeggiate nei boschi,
di sole o di nebbia,
vi facevano scoprire la natura.


Avrei voluto essere
una rasserenante presenza,
un sorriso premuroso.
Avrei voluto darvi ancora  più amore
e meno giochi.


L’altalena adesso è ferma
e il parco vuoto.
La carrucola, tanto ambita
dai voi bambini,
ciondola sola e abbandonata.
Le ore trascorse nel negozio di giochi
dove i vostri occhi si riempivano
di attese e desideri,
sono un lontano ricordo.


La nostalgia è una caramella al rabarbaro:
dolce, dal retrogusto agre,
ma gustane tutta la dolcezza
sul momento, prima che scompaia
e conservarne il ricordo!

Dovrò crescere anch’io con voi,
e ogni età serberà i sui momenti preziosi
che col tempo diverranno memoria,
e mi lascerò abbracciare da essa
quando la nostalgia diventerà
un ospite invadente.


Abbiamo ancora tempo,
non tantissimo,
ma ne abbiamo
per raccogliere e conservare
foglie e fiori
da fare essiccare.
Ne abbiamo
di momenti da fermare,
pagine da sfogliare,
foglie da  toccare e
video da rivedere
ridendo insieme.

In quei momenti
la nostalgia allora sarà alle nostre spalle
e ci poserà addosso
una coperta morbida  per tenerci
tutti uniti, insieme.
E poi ognuno tornerà
alle attività della propria età:
un tiro a pallone con gli amici,
i piccoli, grandi segreti con le amiche.
E noi saremo lì ad osservarvi
da lontano e da vicino,
mentre Nostalgia
ci darà due pacche sulle spalle
invitandoci a continuare a vivere.

Non abbiate fretta di diventare grandi!

Un risveglio…piumato – Il Piacere di Risvegliarsi al Canto degli Uccellini

Joy la cinciallegra

Sono le cinque del mattino.

Ancora assonnata scendo le scale e mi dirigo verso la Dolcegusto. Il caffè non mi piace particolarmente, ma ne bevo tre-quattro tazzine ogni mattina. Abitudine? Probabilmente. Dopotutto, anche noi esseri umani, come gli animali, viviamo di abitudini, senza di esse ci sentiremo persi…

Spalanco la porta-finestra: è il momento di far entrare la luce nel salotto in penombra e uscire in giardino a godersi l’aria ancora frizzante del mattino prima dell’arrivo della calura estiva.

Il caffè è pronto. In una mano il cellulare, nell’altra la tazzina. Esco in giardino e mi siedo sulla sdraio nel mio cantuccio.

Da lontano sento già le automobili sfrecciare e mi ricordano la frenesia del nostro tempo, ma il giardino, il mio piccolo angolo di paradiso, quello è un tripudio di pacifici suoni ancestrali.

Piccolo di tortora dal collare

Gli uccellini sono già svegli da tempo, da quando i primi raggi del sole iniziano ad illuminare la nostra parte di Terra.

Il pigolio dei piccoli ancora protetti al sicuro nel nido e dai loro genitori sono il miracolo della vita che, nonostante tutto, si rinnova di stagione in stagione, di anno in anno.

La casa è ancora immersa nel silenzio. I bambini, a differenza degli uccellini, dormono nei loro letti, ma, proprio come quest’ultimi, sono anch’essi ancora protetti da noi genitori.

Ezio il merlo

Entrambi spiccheranno il volo verso la vita, e noi osserveremo il loro volo, consci di aver fatto del nostro meglio per insegnargli a volare.