Rispettare i confini umani

Il cane Ben

Se potessi far capire una cosa al tuo animale domestico, quale sarebbe?

Lui è sempre con me, con tutta la famiglia, a dirla tutta. Sale in auto e porta i ragazzi a scuola la mattina così come li viene a riprendere; fa due passeggiate al giorno nel quartiere; dorme sul lettone, sui divani e sui tappeti quando lavoriamo da casa; ce lo portiamo in gita nei weekend.

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La Luce e l’Ombra: Verso un Nuovo Eden

La Nuova Era

Fiere mai sazie paion
governanti e benestanti.
Di oro e potere
non sono mai pieni.
Il metallo pesante
domina il mondo
mentre un bambino
muore di schegge
trafitto.

Sono anni bui,
ma quando mai
c’è stata luce?


La pace è lontana,
or la pace è vicina.
La pace è utopia,
come fiocco di neve
nel Sahara,
come palma
ai Poli.

Ma io, Natura, veglio.
Chiudete gli occhi,
e udrete:
suon di trombe,
scalpiccio di zoccoli.


Giungono a galoppo
i miei quattro cavalieri,
a restaurare l’ordine,
a cancellare l’insulto.

Il Sole si eclissa,
sogghigna alla Luna.
Una sfera di cristallo
vaga per l’Universo:
vuota e oscura,
putrefatta e silente.

E io siedo alla tavola,
con i miei cavalieri.


Viene Giustizia,
seguita da Pace.
In mezzo a loro,
i prigionieri incatenati:
Superbia,
Ira,
Accidia,
Invidia.

A Oblio li consegno.
Giaceranno immortali
negli abissi,
perdendo il senno,
urlando e squarciandosi,
vittime di loro stesse.
Nessuno li libererà:
nessuno sarà rimasto.


Ora la pace è fatta.
Con occhi di stelle
osservo la mia creatura:
appena risorta,
pura come la mia prima alba.

Crescerai bella e forte.
Non conoscerai dolore,
povertà o guerra,
né schiavitù e fame.


Solo io e te,
in un nuovo Eden
di silenzio e bellezza.

Cresci florida,
bambina mia.
Benvenuta Era.

L’Ora Dorata: Un Momento di Magia tra Natura, Fotografia e Consapevolezza

Cammina accanto a me,
ma in silenzio.
Percorriamo insieme
questo sentiero di luce,
l’unico che possiamo vivere
come mortali.

The Golden Hour Winter edition

Un po’ per mancanza di tempo, un po’ per pigrizia, e un po’ per la volubilità del cielo, avevo rimandato per troppo tempo l’incontro con l’ora dorata.
Ieri, però, ho colto l’occasione. E se per “occasione” intendiamo quella splendida sfera arancione del sole, allora sì, l’ho presa nel suo momento più bello.

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Poesia – Inverno il Burbero

Le foglie umide e scure
Giacciono al suolo
Senza vita.
I rami, sfrontati, rivelano
senza alcun pudore
ciò che prima nascondevano.


Muta così il paesaggio,
ora freddo e spoglio
sul quale si adagia placido
un velo di ghiaccio.


La porta delle Stagioni.
spalanca
E da questa ne esce
un vecchio burbero
con un cappello a tesa larga
e pesanti scarponi
in pelliccia di pecora.


“Sono l’inverno!”, tuona
mentre si sistema
una spessa sciarpa verde.
Inverno è un gigante
dalle enormi mani di ghiaccio,
le gote rosse di fuoco
e dei solchi profondi sulla fronte.


Gli occhi vitrei e severi,
spesso socchiusi,
ammoniscono a non uscire.
Recita al Sole
Una litania che addormenta.
Seguito dagli uccellini intirizziti.


I cachi, ancora appesi agli alberi
scuri e contorti,
sono il suo nutrimento,
mntre raccoglie del pungitopo
per farne una ghirlanda.


Inverno soffia sul mattino rosa
di sole puro,
ornando gli steli di perle di ghiaccio
e trasformando le ragnatele
in centrini di mani fatate.
Ci guiderà nell’anno nuovo,
custode attento di propositi.
Camminarà lungo le strade
pettinando la barba di neve.


Poi busserà alle nostre porte
invitandoci a fermarci
per bere insieme una tisana
con  cuore e menti aperte.
Il suo gelido sguardo allora si scioglierà
in sorrisi o lacrime,
abbracci e promesse.
Sarà calore, vita e promessa.


Quando poi le prime gemme
cominceranno a far capolino,
e il Sole protesterà per restare sveglio,
Inverno saprà di dover partire
per lasciar danzare, lieve e leggera,
la briosa ed eterea Primavera.
e con essa, anche le rondini faranno ritorno.

Poesia – Il Riccio: l’Errabondo al Chiar di Luna

Questo poemetto nasce dal desiderio di raccontare la notte attraverso gli occhi di un riccio, creatura timida, affascinante e ancora poco conosciuta.

Con gesti semplici e immagini evocative, ho cercato di mostrare la sua vita silenziosa, fatta di piccoli passi, odori fiutati e momenti di quiete.

È un piccolo invito a rallentare, a osservare ciò che spesso passa inosservato, a ritrovare la bellezza nella semplicità.

Spero che queste righe ti portino un po’ di quella pace che solo la Natura, nel suo ritmo eterno, sa regalare.

Il riccio: l’errabondo al chiar di Luna
il riccio in giardino

Quattro minute zampette

sorreggono un corpo

tondo e tozzo.

Il crepitío delle foglie

preannuncia la sua

visita notturna.

riccio comune Erinaceus europeaus

Musetto aguzzo ed esploratore

sul sentiero di terra e sassi,

scopre i profumi della Natura.

Veloce, eppur goffo,

il riccio si pone in cerca

di cibo e d’acqua.

Riccio comune che si abbevera

Giunge ad una fonte,

trae fuori la linguetta

e si disseta.

Volge il capo,

annusa l’aria

e, traballando,

si pasce di ció che trova.

Una crocchetta,

indi un’altra

e un’altra ancora.

Erinaceus Eeuropaeus in giardino

Il giardino altro non è

che un vasto luna-park.

Tra la luce fievole dei faretti

passeggia indisturbato:

non vi sono pericoli

qui al rifugio.

zampa di riccio comune

Al calar del sole

quiete e pace,

silenzio e vite fugaci

animano la notte.

La bestiola

torna a sfamarsi

poi si arresta.

Due piccoli spilli,

gli occhi,

osservano curiosi

il giardino.

riccio comune in giardino

Un breve giro intorno alla ciotola,

e poi ancora un sorso d’acqua.

Egli basta a se stesso,

non cerca compagnia.

Vita errabonda e solitaria;

la sua dimora

una catasta di legna

tra le sterpaglie.

Giunge l’alba:

è ora di andare a dormire.

La picciola palla di aculei

troverà quiete per tutto il giorno.

Anima mansueta

nel carosello vorticoso

del mondo.

Vestito di tenebra,

attenderà nuovamente

il chiarore delle stelle

sul sentiero argenteo di luna.

muso di riccio comune

Tutte le foto presenti nell’articolo sono state scattate nel mio giardino, dove, da circa tre anni, i ricci – nome scintifico Erinaceus europaeus – trovano un piccolo paradiso.

Segui le loro avventure su Instagram

Ami gli animali e le loro storie? Seguimi su Instagram per scoprire le avventure dei ricci, e dei tanti altri ospiti speciali di Yellow Beak Animal Shelter! Ogni post è un’occasione per entrare nel loro mondo e vivere insieme a loro momenti unici e dolcissimi. Ti aspetto per condividere insieme questa passione!

Ho un riccio in giardino: cosa fare?

Se hai visto un riccio nel tuo giardino, è un buon segno! Questi animaletti sono ottimi per il giardino perché si nutrono di insetti e lombrichi, tenendo tutto in equilibrio. Se vuoi attirarne di più, prova a piantare qualche cespuglio denso o piante che offrano rifugio e cibo. Lascia anche un po’ di disordine, come mucchi di foglie o rami, così troveranno un bel posto dove rifugiarsi. E cerca di evitare pesticidi, che potrebbero far loro male.
Se vuoi fare un favore ai ricci nel tuo giardino, ecco cosa puoi fare:
1. Cibo: Puoi lasciare un po’ di crocchette per gatti o carne macinata cruda (senza spezie o sale). Però niente latte o cibi troppo grassi, che non fanno bene a loro.
2. Rifugi: Lascia qualche mucchio di foglie o rami in un angolo tranquillo. Sarà il loro posto perfetto per riposarsi e nascondersi.
3. Evita pesticidi: Non usare pesticidi o erbicidi, altrimenti fanno male a loro e a tutto ciò che mangiano.
4. Acqua fresca: Metti una ciotola con acqua fresca, soprattutto quando fa caldo.
5. Sicurezza: Se hai una recinzione, controlla che non ci siano buchi dove i ricci possano rimanere intrappolati.
Così facendo, renderai il tuo giardino un posto più sicuro e accogliente per i ricci!

Il riccio non sta bene: cosa fare?

Se trovi un riccio ferito, è importante agire subito. Ecco cosa fare:
1. Non toccarlo troppo: Usa dei guanti per prenderlo, così non lo stressi troppo e non gli lasci il tuo odore.
2. Controlla la ferita: Se è una cosa piccola, tipo un graffio, puoi pulirla con acqua tiepida e disinfettante. Se è grave o il riccio è debole, portalo subito da un veterinario specializzato.
3. Fagli un rifugio: Mettilo in una scatola con del fieno o coperte in un posto caldo e tranquillo. Non farlo stare in un angolo troppo freddo.
4. Cibo e acqua: Dagli crocchette per gatti e acqua fresca (ma niente latte, che gli fa male).
5. Chiedi aiuto: Se non sei sicuro, chiama un centro di recupero per animali selvatici (CRAS) o un veterinario che sa cosa fare.

Autunno VentiTre

Collage foto autunnali

Mancano solo quattro giorni e poi sarà autunno! 

Eh, già, sta per tornare l’autunno dorato con i suoi colori caldi e avvolgenti.

Aspetto con trepidazione di poter fotografare nuovamente l’oro del pomeriggio vhe ammanterà le nostre valli con i suoi vigneti e la sua vegetazione incolta. 

La rugiada suoi piccoli fiori di campo dallo stelo alto e tenace brillerà alle prime luci del mattino. Altre gocce ancora, invece, scivoleranno giù dai fili d’erba come bambini su uno scivolo.

La Natura comincia a prepararsi al lungo letargo invernale. 

Gli alberi pudichi cominciano a spogliarsi lentamente tra un cambio d’abito e l’ altro; ed è una meraviglia che si ripete incessante da sempre. Resteranno nudi ed inermi fino alla fine dell’inverno mostrando, tra le altre, i piccoli tesori che gelosamente custodivano quando ancora…vestiti. 

Si tratta dei nidi di uccelli che con impegno e fatica hanno costruito tra le fronde. Adesso sono vuoti, e lo resteranno fino a quando le temperature non suggeriranno ai loro proprietari di farvi ritorno.

Presto sarà piacevole sorseggiare un tè caldo leggendo un libro; indossare una morbida felpa durante le passeggiate.

E poi ci sono le serate autunnali ad allietarci profumando l’aria di melograno e cannella, caldarroste e zuppe calde