Cibo per Uccellini Fatto in Casa: Ricetta Semplice per Aiutarli in Inverno

Willy il buongustaio

Mandorle “bruttine” e pane secco: da scarti a golosità per uccellini!

Il riciclo creativo non è solo un leitmotiv del mio blog, è un vero e proprio modus vivendi. Dopo aver trasformato un vaso rotto in un rifugio per piccoli animali, oggi ci dedichiamo a recuperare del pane raffermo e delle mandorle un po’… deludenti.

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La storia di Lynn il riccio (part III)

L’estate di Bert/ Berta


Capire se un riccio è maschio o femmina è una vera e propria impresa. Nella foto, tratta dalla pagina Facebook del Centro di Recupero Ricci “La Ninna”, c’è la spiegazione.


Beh, facile, tutto sommato .. La vera difficoltà è nel fatto che l’animaletto non mostra mai il pancino di sua spontanea volontà.
Va raccolto delicatamente e controllato. Tuttavia, sorge spontanea un’altra difficoltà: il riccio si chiude…a riccio! E prima che decida di aprirsi, perché ormai consapevole di essere al sicuro, beh, ci vogliono giorni. Tuttavia, il fatto che l’animale mostri il musino dopo essersi “abituato” alla tua presenza, non significa affatto che sia disposto a concederti una sbirciatina laggiù…

Lynn in giro per il salotto


Per farla breve, per puro caso, alla fine dell’ estate del ’24, scoprii che il riccio che chiamavo Bert – come il personaggio di Mary Poppins interpretato da Dick Van Dykein realtà era una…riccia.

Come lo capii? Beh, trovò un compagno che riuscì a sedurla…

Suppongo che Berta sia diventata mamma a fine estate. Una cucciolata tardiva di cui purtroppo non seppi più nulla.

La figlia di Berta?


Tuttavia, un riccio bello pasciuto continuava a far visita al piccolo rifugio. Dopo non molto, ne arrivò un altro che era grande la metà del precedente. Un piccolino, già indipendente, che ogni notte andava a cibarsi delle crocchette per gatti e ad abbeverarsi.
Ormai era autunno e le temperature andavano via via calando sebbene durante alcune ore del  giorno sembrasse ancora primavera.

Lynn e Alice


Metà novembre. La notte la temperatura tocca i quattro gradi, fa decisamente freddo e quel piccoletto non ha abbastanza grasso intorno al corpo per superare l’inverno.
Decisa a salvarlo da morte certa prendo una decisione: trascorrerà parte dell’inverno con noi dentro casa.

Il salvataggio


Una notte, dalla videocamera di sorveglianza, vedo arrivare come sempre il riccio in cerca di cibo. Questa volta non posso farmelo scappare! Indosso la vestaglia e i guanti da giardino. Quatta quatta mi avvicino alla bestiola e delicatamente catturo la palletta spinosa.

Sei in buone mani, adesso, piccolino!
Avevo già allestito la sua cameretta provvisoria in  bagno. Una scatola piena di coperte di soffice pile e una borsa dell’acqua calda avvolta nella coperta, ha accolto e riscaldato il riccio: un batuffolo di spine bisognoso di protezione e amore.

La piccola Lynn



I primi giorni Lynn, così ho ribattezzato l’animale, è rimasta sulle sue, impaurita e confusa.
Le ho parlato delicatamente assicurandole che tutto andava bene, che non c’era nulla da temere.
Le ho lasciato le crocchette da gattini e una ciotola d’acqua fresca e pulita.


L’ho sentita sgranocchiare i croccantini. Ho raccolto i suoi bisogni puzzolenti e, seppure avessi il desiderio di trascorrere del tempo con lei,  l’ho lasciata dormire nel suo giaciglio.


Ogni sera controllavo il suo pes sulla bilancia elettronica.

Stiamo crescendo!

I primi tempi ci sono stati giorni in cui perdeva parecchi grammi da un giorno all’altro. È passata ad esempio dai 320 gr iniziali a 337 gr dopo tre giorni e poi nuovamente a 318 gr.
Non capivo questa forte oscillazione di peso.

Il riccio non sembrava malato: non tossiva, era attivo e non si grattava a causa di (visibili) parassiti… e quindi, come mai?
Non ho perso tempo e ho chiesto a Google Gemini: “il calo ponderale può essere dato dallo stress“. Ok, ma continuavo a supporre che fosse troppo repentino. Una sera decisi quindi di controllare se qualche “vampiro’, leggi zecca, le stesse togliendo linfa vitale iniettandole chissà quale malattia! E infatti… Quella sera ho rimosso tre belle, o meglio, brutte, zecche bianche e grosse. Per estrarle dalla bestiola ho utilizzato un apposito attrezzo che avevo in casa per Ben il cane (anche lui colpito qualche volta da questi esseri immondi).
Eliminati i nemici, il riccio ha recuperato costantemente peso, fino a che domenica primo dicembre..

Continua…

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Gli auguri di una lieta Vigilia da Willy

Willy è un tenero pettirosso che vive qui al piccolo rifugio Yellow Beak.

Guarda come si avvicina alla camera! I suoi occhietti sono la Tenerezza ❤️❤️❤️

Oltre a lui, ci sono la coppia di tortore dal collare, Tip e Tap.

Ogni mattina gli uccellini trovano semi vari, palle di grasso per uccelli (sono appese all’albero), e acqua (sì, devo cambiarla!).

I miei piccoli amici, spero presto anche tuoi, ti augurano una lieta Vigilia e un buon Natale.

Aggiornamento in corso

Uh caspita! È da marzo che non aggiorno questo blog!

 Mi ero ripromessa, quasi un anno fa ormai, di essere costante nell’aggiornamento, ma, come al solito, le mie sono promesse da marinaio: presto fatte e subito dimenticate.

Il tempo, come al solito è il nemico numero uno, ma anche l’ispirazione e la voglia di trovarlo quel tempo è spesso latitante. 
E poi c’è il lato caratteriale: ho mille idee, tutte più o meno realizzabili, ma, appunto, ne ho così tante che alla fine vanno disperse come i semi di un soffione nel vento. E mi ritrovo in mano solo lo stelo. E, finito l’entusiasmo iniziale, quel che sembrava un falò diventano braci. Poi il fuoco si spegne mentre già preparo la legna con un fiammifero tra le dita…
Dovrei concentrarmi su un’unica attività alla volta, lo so… Non sempre l’eclettismo è una dote.
Yellow Beak Animal Shelter 
Yellow Beak Animal Shelter, abbreviato YBAS, il piccolo rifugio per animali che ho creato in giardino, è solo l’ultima attività, che, per forza maggiore – gli animaletti ormai si sono abituati a trovare acqua e cibo !- prosegue ininterrottamente da fine Febbraio/Aprile, mi pare. 
Piccole case per grandi cuori
Ovviamente, non potevo limitarmi a spargere semi e vermetti in giro per il giardino! Eh, no! Ho pensato bene di occupare il tempo costruendo delle casette e delle tende teepee per i piccoli amici pennuti e…spinosi. 
Amici a due e quattro zampe 
Tutto è cominciato con l’acquisto di una casetta di legno in un negozio e qualche semino. 
Dopo qualche giorno, ecco far capolino il primo ospite: Willy il pettirosso.
Nell’arco di qualche ora si sono presentati al rifugio: merli, tortore e ricci!
Adesso tra gli habitué ci sono: una coppia di tortore (Tip e Tap), una coppia di merli (Ezio e Lara) e loro figlia (Sarah), tre gazze ladre (Meg, Greg e il/la loro piccol*) e un riccio (Bert), una lucertola (Lisa)
 

Nella foto: Ezio il merlo.
Osservare la loro vita è così curioso e istruttivo! E poi, oltre a tenermi compagnia, adesso che i bambini/ragazzi sono cresciuti e quindi diventati più indipendenti, sentivo l’impellente bisogno di aiutare e dare amore a qualcuno (oltre alla mia famiglia, ovviamente!!!).
E così, in breve questa è la storia di YBAS, ma la sindrome della crocerossina non poteva fermarsi qui! Certo che no!
Quelli della Postale

In una strada di campagna c’è una fattoria dove vivono una decina di gatti. 
Per tutto l’autunno e l’inverno mi sono presa cura di loro portandogli un pasto caldo e da bere.
Ovviamente anche a loro ho dato dei nomi: Whiny, Föhn, Bahia, Vega, Opèra, etc… 
Con il tempo, questi gatti forastici hanno imparato a fidarsi di me fino ad avvicinarsi per ricevere qualche coccola! 
Perché non si vive di solo cibo! 
Nella foto: Whiny, si chiama così perché non appena mi vede comincia a piagnucolare. 
Le avventure di YBAS
Se ti interessa puoi seguire le avventure di Ezio e company sia sul profilo Instagram o sulla pagina Facebook!
Instagram @yellowbeakanimalshelter 
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Alla prossima!