Il Caffè del Mattino: Tra Parole e Sogni

C’è un piccolo angolo del mattino
dove i pensieri si fanno parole.
La casa dorme,
tutto è immobile,
tutto è silente.
Quel momento è mio.

Davanti alla tazzina di caffè
sfilano ricordi,
riflessioni,
idee bizzarre,
gioie e rimpianti.

Non mi curo dei capelli arruffati,
non scelgo maschere.
Ho il volto che ho,
nudo, sincero,
e non devo nasconderlo.

Sono io,
seduta in riva a una tastiera,
a pescare parole
tra pause e silenzi.
Le righe fluiscono,
s’infrangono,
riprendono il loro corso.

Passa una barchetta,
carica di cose:
giocattoli, vestiti,
aggeggi e trucchi,
ori e riviste,
ricordi e VHS.
La guardo allontanarsi,
lasciando spazio a sogni:
lavande provenzali,
nuvole sul Sudamerica,
boschi da attraversare,
abbracci di chi c’è
e forse di chi arriverà*.

In questo angolo di giorno
mi racconto
a occhi sconosciuti
che non incontreranno mai i miei.
Un solipsismo agrodolce
che mi svela ciò che ero
e ciò che sono.

E scrivo.

* L’autrice si riferisce ai nipoti.

Poesia: Amore a parole

A. 2018

Le parole d’amore sono parole,
d’amore, ma non sono Amore.
Amore ha bisogno di termini per definirsi,
ma si rivela attraverso
l’ascolto che non giudica,
l’aiuto offerto senza interesse,
la vicinanza silenziosa,
lo sguardo pieno di compassione,
le mani calde che si stringono,
le lacrime che trovano rifugio su una spalla,
la fiducia,
il perdono,
la comprensione.

“M” di mamma


Amor che ha amato
anche l’amor negato, perdona.
Amore non chiede nulla,
se non di essere accolto.
Amore non trattiene, non limita,
non impone, non ricatta.
Cammina accanto all’amato,
lo sorregge, ma non lo soggioga.
Ama l’amato per ciò che è:
non si limita ad accettarlo, lo valorizza.

Con amore si percorre un pezzo di strada insieme, e, se necessario, lo si lascia volare.
Amore conosce i confini e li rispetta;
non li travolge, e sa quando farsi da parte.
Amore parla con le parole più dolci
che tu abbia mai sentito.
Eppure, se resta solo parola,
Amore non è.

La storia di Lynn il riccio (parte IV)

Ricci e ricci

Colpo di scena


Presento Lynn al pranzo della domenica con i nonni. Tanta tenerezza, ma ad un certo punto scorgo un’altra zecca proprio sotto il muso: questa volta sarà veramente una dura lotta perché l’animale ovviamente tenderà a chiudersi rendendomi l’estrazione particolarmente difficile.


La sera, in silenzio e concentrata, mi armo di santa pazienza e comincio l’ardua operazione.
Lynn, come immaginavo, non collabora, anzi, rende il compito ancora più penoso emettendo una specie di soffio ogni volta che cerco di infilare la pinza sotto il pancino.
Alle dieci di sera passate però la vittoria è nostra! La zecca viene estratta e cerco come posso di disinfettare la ferita.

Ripongo Lynn nella casetta, adesso si merita tutto il riposo del mondo.

Vita con Lynn


Le giornate di Lynn trascorrono tra il bagno e il soggiorno.
Durante il giorno, come sua natura, dorme in bagno nella casetta.

Spesso vado a farle visita cercando il più possibile di non disturbarla. Lynn emette un suono tutto suo di difficile spiegazione, sembra quasi un motorino che si sta azionando o una persona che russa in modo particolarmemte ritmico.

Quando il riccio si impaurisce o è infastidito aggrotta la fronte. Se poi ha proprio tanta paura fa scattare il suo meccanismo di difesa: si appallottola e rizza gli aculei.

Per prendere Lynn ho sempre usato i guanti da giardinaggio. Ciò tuttavia non mi ha evitato qualche puntura. L’aculeo, oltre a pungere, deve possedere anche una qualche tossina urticante, quindi occhio a maneggiare l’Erinaceus europeaeus (nome scientifico del riccio comune)

Immagine Pawsitive Pup

Capitava poi che Lynn non facesse ritorno in bagno e dovessi cercarla per il salotto. Dove diavolo è finita quella ricetta? Munita di torcia mi mettevo a cercarla sotto i mobili e tra le piante. Ed eccolo spuntare quel musino impertinente da ogni dove!

Siccome il Natale si stava avvicinando, le ho costruito una casetta ad hoc tutta rossa e decorata con veri aghi di pino: vorrei farle annusare il profumo della Natura, quella natura che credo le manchi tanto, ma che presto o tardi rincontrerà…

La scatola perfetta


L’idea della casetta di Natale parte dalla scatola delle cialde di caffè. Ha un’apertura perfetta come porticina per il riccio ed è grande a sufficienza da contenerla comodamente.


Ricopro la scatola con della carta da pacchi rossa e la decoro con stelle e la scritta “Merry Christmas, Lynn”. Accanto alla porta attacco una decorazione in plastica e, per completare l’opera, in passeggiata recido alcuni rametti di pino.
All’interno inserisco della stoffa di pile per far stare Lynn morbida e al caldo.
Infine copro la scatola con un altro panno di pile per mantenere il calore interno.

La riccetta sembra subito apprezzare la nuova dimora e la notte non perde tempo per sistemarla secondo i suoi gusti.

Lynn è nella casa edizione Natale

La hog model

Sono momenti magici, da conservare nella scatola dei ricordi. Non capita frequentemente di fare da balia a un riccio!


Il set natalizio è pronto, ora si tratta solo di aspettare che la modella metta fuori il musetto da quella palla di aculei. Eh, le top model, si sa, sono tutte altezzose e viziate, Lynn non è diversa!

Quanto mi manchi, Lynn!

Leggi la storia

Poesia: Luce dei miei occhi

Nessun buon proposito
per questo nuovo Anno.
Nessuna imposizione,
nessuna regola da seguire,
nessun obiettivo da raggiungere
da oggi a trecentosessantacinque giorni.

Voglio essere libera,
lasciarmi trasportare
dallo scorrere delle ore,
dei giorni, dei mesi,
delle stagioni.


Non mi auguro un anno
migliore del precedente,
perché anche gli anni più bui
mi hanno lasciato qualcosa,
mi hanno fatto maturare,
cambiare e crescere.

Attenderò la Primavera
per la colazione sulla porta del giardino;
attenderò l”Estate
per indossare abiti comodi e freschi;
attenderò l’Autunno
per scattare foto dorate;
attenderò l’Inverno
per festeggiare il Natale
con la mia famiglia.


Non mi aspetto grandi cose,
non sopporto più le disillusioni.
Coglierò l’attimo
e cercherò di vivere il presente.
Ma c’è una cosa che non smetterò
mai di fare
di giorno in giorno,
di anno in anno:
combatterò per trovare la quiete in me stessa,
il mio posto nel mondo,
pur piccolo che esso sia.
Darò un senso ai giorni
e il tempo avrà un senso.

Tra trecentosessantacinque giorni
i miei capelli saranno forse più grigi,
il mio viso più segnato,
il mio passo più lento,
ma lotterò affinché quella luce
negli occhi non si spenga,
affinché guardandomi negli occhi
i miei figli ne traggano energia vitale.

Non mi aspetto nulla,
non voglio nulla,
non rincorro niente,
se non che  quella luce continui a brillare.

Buon proseguimento!

Poesia – La coperta di Nostalgia

Cosa ti fa sentire nostalgia?

I peluche attendono nuovamentee
immobili nella cesta una carezza.
Le mie braccia vorrebbero
cullarvi ancora
per farvi addormentare.
Le manine impiastricciate
nella pasta e nei colori
rendevano le ore liete e creative.
Le passeggiate nei boschi,
di sole o di nebbia,
vi facevano scoprire la natura.


Avrei voluto essere
una rasserenante presenza,
un sorriso premuroso.
Avrei voluto darvi ancora  più amore
e meno giochi.


L’altalena adesso è ferma
e il parco vuoto.
La carrucola, tanto ambita
dai voi bambini,
ciondola sola e abbandonata.
Le ore trascorse nel negozio di giochi
dove i vostri occhi si riempivano
di attese e desideri,
sono un lontano ricordo.


La nostalgia è una caramella al rabarbaro:
dolce, dal retrogusto agre,
ma gustane tutta la dolcezza
sul momento, prima che scompaia
e conservarne il ricordo!

Dovrò crescere anch’io con voi,
e ogni età serberà i sui momenti preziosi
che col tempo diverranno memoria,
e mi lascerò abbracciare da essa
quando la nostalgia diventerà
un ospite invadente.


Abbiamo ancora tempo,
non tantissimo,
ma ne abbiamo
per raccogliere e conservare
foglie e fiori
da fare essiccare.
Ne abbiamo
di momenti da fermare,
pagine da sfogliare,
foglie da  toccare e
video da rivedere
ridendo insieme.

In quei momenti
la nostalgia allora sarà alle nostre spalle
e ci poserà addosso
una coperta morbida  per tenerci
tutti uniti, insieme.
E poi ognuno tornerà
alle attività della propria età:
un tiro a pallone con gli amici,
i piccoli, grandi segreti con le amiche.
E noi saremo lì ad osservarvi
da lontano e da vicino,
mentre Nostalgia
ci darà due pacche sulle spalle
invitandoci a continuare a vivere.

Non abbiate fretta di diventare grandi!

Gli auguri di una lieta Vigilia da Willy

Willy è un tenero pettirosso che vive qui al piccolo rifugio Yellow Beak.

Guarda come si avvicina alla camera! I suoi occhietti sono la Tenerezza ❤️❤️❤️

Oltre a lui, ci sono la coppia di tortore dal collare, Tip e Tap.

Ogni mattina gli uccellini trovano semi vari, palle di grasso per uccelli (sono appese all’albero), e acqua (sì, devo cambiarla!).

I miei piccoli amici, spero presto anche tuoi, ti augurano una lieta Vigilia e un buon Natale.

Gatti rurali – L’Amore e la Cura per una Colonia Felina

Gatti sotto foglie di vite
 
Verdi sono gli occhi come le foglie della vite.

Con morbide zampette, in posa solenne, d’aspetto fiero e sicuro, questo gatto osserva curioso la fotografa.

Accanto a lui riposa pacifico un suo simile.
 
È quasi sera ormai, e i gatti attendono la notte e i suoi suoni ovattati.
Nell’aria vaga l’odore del fieno umido e della stalla.
Infine tramonta il sole e la fattoria pian pianosi addormenta.
Tuttavia i gatti, che appartengono alla notte,
ne calpestano silenziosi il sentiero
curiosando attentamente con l’umido musetto.
Trovano riparo nella stalla, tra il fieno e la paglia; si fermano per lavarsi delicatamente il manto, poi escono di nuovo avventurandosi nell’erba incolta.
 
Li sorprende il mattino con aria tersa e frizzante; si accoccolano guardinghi in luoghi remoti e indisturbati.
 
Chiudono gli occhi e dormono un po’ in attesa di una scodella di cibo e di una carezza.
I passanti li osservano rapiti e incuriositi, ma loro non sembrano curarsene e proseguono con le loro attività quotidiane principali: lavarsi, dormicchiare e mangiare.
 
Sono una colonia felina formata da circa una decina di gatti. Chi si prende cura di loro come me li chiama con i nomi più svariati. Chissà che crisi di identità ciò genererà in loro!
 
Chans il gatto
 
Personalmente ho scelto dei nomi esotici in base alla musicalità delle parole e delle caratteristiche personali degli animali:
 
Whiny il piagnucolone;
Grumpy quello sempre accigliato;
Scary Cat il gatto impaurito;
Lone il solitario;
Al/Ally (Capone) il gatto nero che spadroneggia;
Bib il gatto con una macchia bianca sotto il mento che ricorda un bavaglino;
Chans che in lingua d’oc significa “canzone”, scelto per la dolcezza del suono
 
Sono gatti liberi: non hanno né padrone né guinzaglio, ma cercano amore come tutti gli esseri viventi e alcuni di loro lo fanno capire strusciando delicatamente la coda sulle tue gambe. Una coccola sulla testolina e un po’ di gioco, perché il cibo è necessario ma non sufficiente per vivere. Anche il cuore richiede nutrimento.
 
 
Selvatici e impauriti dall’uomo, alcuni gatti, nonostante ci si avvicini a loro con estrema delicatezza, restano guardinghi e timorosi. Chissà cosa avranno vissuto, penso tra me e me.
 
 
Mi accovaccio in mezzo a loro e riempio le ciotole; si avvicinano, si fermano e mi guardano ansiosi di mangiare le loro crocchette.
 
Pur non fidandosi totalmente, credo riescano a percepire l’affetto che provo per loro e questo pensiero mi basta per farmi stare bene.
 
 
Sono belli, i gatti mentre sonnecchiano placidi nel sole: il mondo gira vorticoso, si affanna e si scanna per la materia mentre loro sono lì, immobili ed eterei in perenne armonia con la Natura.
Gatti colonia felina