



Ubbidisce solo alle leggi del tempo agendo con certosina pazienza giorno dopo giorno. Non ha fretta, la ruggine, di ammantare le ferrose. Sa aspettare in silenzio per giorni e giorni, capace anche di trasformarli in secoli.

Con il suo potere corrosivo lavora nell’ombra, quasi in incognito, leggera come il passo felpato di un gatto.
E poi si rivela: è cachi maturo in un piovoso giorno d’autunno; è l’arancione di un caldo scialle; è luce di un timido sole nel tramonto primaverile.
Color ruggine, è il colore della mia stagione preferita, l’autunno. Si sposa con il giallo e il marrone delle foglie cadute, e, come l’autunno, conduce ciò che avviluppa ad un addio già scritto.
Corrode, scalfisce e sgretola, ma lo fa con classe, proprio come quel galantuomo del tempo.
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