Toh, chi si vede al piccolo rifugio Yellow Break Animal Shelter! Una tenera e colorata cinciarella!
Una tenerissima cinciarella che, con particolare fantasia, ho deciso di chiamare Cincia.
Da più di un anno mi avvalgo dell’app Merlin (Cornell Lab of Ornithology) per scoprire le varie specie di uccelli.
Riporto dunque la traduzione della scheda informativa su questo uccello.
Cinciarella
Cyanistes caeruleus
Abitante dai colori vivaci di habitat boschivi e forestali, parchi, giardini e siepi in terreni agricoli. Piumaggio caratteristico, con calotta blu, faccia bianca con linea scura attraverso gli occhi, parti inferiori gialle. Più piccolo e più attivo della Cinciallegra, che spesso si trova insieme alla Cinciarella eurasiatica ma ha un modello di testa molto diverso, richiami diversi. Il giovane (visto in estate-inizio autunno) ha una sfumatura giallastra sulla faccia, piumaggio più scialbo in generale. Spesso visita le mangiatoie per uccelli e usa le cassette nido. Ascolta i vocalizzi acuti variabili, così come i richiami di rimprovero aspri.
Dove vive?

Momenti buffi
Willy il pettirosso sembra essere geloso della ciotola d’acqua fresca e senza pensarci due volte manda via Cincia in malo modo.
Scopri di più da Annatureblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Purtroppo i video non riesco a vederli. Sarà un problema mio, peccato.
Anche il mio Pitù era una cincia, ma mora. Giocava coi tasti per PC e rincorreva il cursore, oltre a strappare i lembi dei fogli che trovava. La cosa carina era che ci accompagnava nelle passeggiate nei boschi insieme ai gatti e al cagnolino. Era davvero adorabile … 🙂
Wow! Ma era addomesticata immagino. Che bello!
Ho notato che da quando ho cambiato il menù (vermi e palle di grasso) sia il pettirosso che la cincia tornano sempre. L’anno scorso ha fatto qualche comparsata e poi è sparita.
Mi fanno tanta compagnia
L’ho scovato appena nato in mezzo all’erba. Me ne sono accorta perché Dido (la gattina) lo guardava incuriosita. Ho provato a cercare il nido, ma niente e nessun genitore in vista. Allora l’ho svezzato e appena pronto l’ho lasciato andare. E’ sparito per un giorno e mezzo è tornato ed è stato con noi per tanto tempo, però man mano diradava le visite sino a che un bel giorno non è più tornato. Solo una volta, dopo un paio di anni, se non ricordo male. l’ho rivisto o meglio risentito. L’ho chiamato dal cortile ma lui ha cercato di entrare dalla finestra e ha sbattuto nei vetri (nulla di grave per fortuna) ma è volato via e da allora non l’ho più visto. Sono contenta abbia ripreso la sua vita naturale … Ogni tanto riguarda i suoi video, è un ricordo bellissimo … E’ assurdo come un esserino di pochi grammi dia tante emozioni … 🙂
Che bella storia! Anch’io ho “trovato” il riccetto in giardino e l’ho portato in casa. Mi manca tantissimo adesso, ma so che è giusto che viva nel suo habitat. Io ero contenta di vedere quel musino, lui no…Era nato libero e libero è tornato.
Pitù era ben integrato con noi, ma il richiamo della natura è stato più forte, anche se graduale. E’ giusto così ma, come dici tu, la mancanza c’è, eccome … 🙂
Infatti mi fanno una pena quelle povere bestie nei negozi dove vendono animali. Rinchiusi in quelle ignobili gabbiette… Li libererei tutti!
Io non riesco ad entrare in quei negozi, ma una volta ho dovuto farlo e sono uscita con un cincillà, proprio per la pena di vederlo in vetrina al sole. Era divertentissimo, giocavamo a rincorrerci in cosa. Poi appena si è abituato alla mia presenza l’ho portato in campagna. Viveva in una ex stalla, sempre rifocillato a dovere. Non si faceva mai vedere, se non quando arrivavo e lo chiamavo. Paolinoooo … Era felice. Stessa sorta di un leprotto (pensavo inizialmente fosse un coniglio) trovato in mezzo alla strada di notte, immobile e col cuore che batteva fortissimo, pensavo fosse ferito, in realtà era solo spaventato. Stessa stalla, stessa vita felice, libero e accudito. Ringrazio la nonnina che mi ospitava questi “trovatelli”, io allora abitavo in città e non volevo sacrificare la natura di questi animaletti … Penso che il nome animali voglia dire che hanno un’anima e la trasmettono tutta, a loro modo …
Anch’io ho preso un coniglietto! Andava in gabbia quando ne aveva voglia, per il resto era libero di girare per casa. Ha fatto danni mordendo qua e là, ma che importa, erano solo mobili, oggetti senz’anima, appunto! Ha vissuto 6 anni, credo non siano pochi per un coniglio!
Io non so come faccio, ma riesco a farmi capire dagli animali e non mi fanno guai. Posso lasciare le bistecche sul tavolo e i gatti non salgono, per farti un esempio. Li abituo con il segno del dito No. Penso che sia tanto il rispetto che ho per loro, che ricambiano, basta solo che faccia sapere loro cosa vorrei che non facessero. Pensa che ho avuto anche un pesce di nome PEPE per una decina d’anni. Mi riconosceva e mi faceva festa, girava su se stesso e si avvicinava al dito quando lo chiamavo. Dovrei scrivere un libro con le mie avventure con gli animali (tutti rigorosamente salvati da morte certa o maltrattamenti) … 🙂
Io lo leggerei volentieri! E perché no? Occorre sensibilizzare il più possibile le nuove generazioni riguardo all’amore e al rispetto della Natura tutta.
Ti ringrazio, ma penso risulterebbe un racconto di fantasie o vaneggiamenti, tanto sarebbero incredibili le storie … 🙂 … Per le nuove generazioni ho poca fiducia, sino a che i genitori regalano cuccioli come fossero giocattoli da buttare via finita la novità. Non tutti ovviamente, e per fortuna …
Ho dimenticato di dire che Paolino e Conny non erano chiusi nella stalla, era solo un riparo, potevano uscire e scorrazzare per la campagna … Erano guardinghi, ma non con me . Quando li chiamavo sbucavano fuori e mi correvano incontro per le coccole … Adoro quei ricordi.
Purtroppo ho notato che c’è qualche problema con i video 😔
https://youtube.com/@annalisa_annaturepic?si=oirJe3zG0mWCVDeV
Visto … Grazie !!!