Ma dimmi un po’… non è una meraviglia il mio nature haul? Ho preso in prestito questo termine dalle shopping blogger (esistono ancora?) e i loro shopping haul, ma invece di vestiti e accessori, il mio bottino arriva direttamente dalla natura!
Lo confesso senza vergogna: se trovo qualcosa in giro – per terra o sugli alberi – che può tornare utile per decorare la casa, il rifugio o semplicemente da conservare come ricordo, non esito a raccoglierlo. E sì, magari sembro un po’ strana agli occhi di chi mi vede, ma se solo sapessero cosa riesco a creare con ciò che la natura – e persino quello che certi incivili gettano via – cambierebbero idea. Chissà, magari mi copierebbero!
Una passeggiata fruttuosa

La passeggiata di qualche weekend fa è stata particolarmente ricca. Ho trovato dei rami caduti che si sono naturalmente intrecciati tra loro: perfetti per diventare un trespolo per gli uccellini! Ho raccolto anche pezzi di corteccia che userò per decorare Yellow Beak Animal Shelter.

Peccato che non avessi con me la mia fedele shopping bag in tessuto ne lo zainetto che porto sempre in passeggiata… il risultato? Ho potuto prendere meno di quanto avrei voluto. E con le mani gelate, stringevo il mio bottino come se fosse un tesoro prezioso!

Tra i pezzi di corteccia ho trovato anche dei piccoli ospiti inaspettati: dei bruchetti curiosi e una lumachina. Tornata a casa, i bruchi sono spariti (probabilmente nel portabagagli o tra le pieghe della corteccia), mentre la lumaca l’ho sistemata al sicuro in giardino.

E ora, andiamo a vedere come ho organizzato il mio furto legale al rifugio!
Souvenir di gite e passeggiate
Il villaggio dei miei amici animali è ricco di elementi naturali raccolti durante gite in campagna o passeggiate lungo il fiume.

C’è un piccolo ceppo di legno che, con una porticina disegnata sopra, potrebbe sembrare la casa di uno gnomo. I legni levigati dall’acqua, trovati lungo l’argine del fiume, sono delle vere sculture naturali. Poi c’è un sasso a forma di cuore, raccolto durante un’escursione ai progni (ne ho parlato nel post Magica avventura).

Alcuni rami sono diventati trespoli per gli uccellini, altri li ho trasformati con la pirografia. Sul legno incido la data di creazione dell’oggetto, come ho fatto per il ramo speciale di Willy.
Un’arte antica: la pirografia

Sai che la pirografia è una tecnica antichissima? Fin dai tempi antichi veniva usata per decorare utensili, strumenti musicali e persino armi. Nel Medioevo era molto diffusa nella decorazione di oggetti religiosi e manoscritti, mentre nel Rinascimento artisti come Albrecht Dürer la trasformarono in una vera forma d’arte. Nel XIX secolo, con l’invenzione di strumenti più moderni, divenne sempre più popolare.
Io non sono una grande disegnatrice, quindi mi affido ai doodle! Stampo il disegno scelto, lo trasferisco sul legno con la carta carbone e poi lo incido con il pirografo. È un procedimento rilassante e mi piace l’idea di personalizzare gli oggetti che raccolgo.
Un rifugio 100% naturale
Fin dall’inizio, il mio obiettivo è stato quello di rendere il rifugio il più naturale possibile, evitando elementi artificiali (eccezion fatta per i lampioni solari). Potrei aggiungere fiori e piante finte, ma credo che si snaturerebbe troppo, perdendo la sua autenticità.
Bibliografia
- Manuale di pirografia, Anna Muzzolon
- Introduzione alla pirografia, Daniel Wright
- The Art and Craft of Pyrography, Lora S. Irish
E tu? Hai mai raccolto qualcosa di speciale durante una passeggiata? Un legno dalla forma strana, un sasso particolare, una foglia colorata? Raccontamelo nei commenti!
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